TRAPANI, ACCOLTELLA IL FIDANZATO DELLA FIGLIA E VIENE ARRESTATO DAI CARABINIERI

14 Aprile 2018

Era andato a casa della fidanzata per prendere il loro bambino. Lo aveva fatto altre volte. I due non stavano insieme e lui non aveva un buon rapporto con il padre di lei. Ieri sera, il giovane s’è stancato d’attendere sotto casa. E’ andato su tutte le furie e dopo avere scavalcato il cancello e forzato il portoncino – l’uomo non saliva in casa ma attendeva il figlio di 5 anni in strada – è salito al primo piano e – secondo la prima ricostruzione dei fatti – avrebbe cominciato a prendere la porta di casa della fidanzata a calci. Da qui la reazione del padre della donna che ha aperto la porta con un coltello in mano per ridurre il giovane a più miti consigli. Scelta che però non avrebbe sortito l’effetto sperato perchè il fidanzato di sua figlia lo avrebbe colpito con una testata che gli ha procurato una ferita al setto nasale. Per difendersi ha colpito il suo aggressore con sei coltellate tutte dirette verso il petto del giovane che tuttavia è riuscito a non farsi colpire nessun organo vitale. Quando sono arrivati i Carabinieri, chiamati da una richiesta d’intervento, era circa le 23. La zona della città quella di Via Villa Rosina. Il giovane, ferito, è stato  scortato al Pronto Soccorso dell’Ospedale. In seguito i Carabinieri della stazione di Borgo Madonna hanno cominciato a sentire i testimoni e ad avviare le indagini per capire cos’era accaduto. In particolare hanno sentito la donna che ha confermato l’aggressione da parte del fidanzato e la reazione del padre che l’ha accoltellato. Melchiorre Nicosia, 64 anni, è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio e porto abusivo di armi. E’ incensurato. I rapporti con il fidanzato di sua figlia erano sempre stati tesi al punto che Catanzaro non saliva a casa per prendere il figlio ma lo aspettava sotto casa della sua fidanzata. I Carabinieri hanno trovato un coltello in  cucina di circa 30 centimetri, con il manico in plastica di colore verde. Presentava tracce di sangue sul manico ed è stato riconosciuto dalla vittima come l’arma utilizzata da Nicosia per colpirlo. I Carabinieri hanno infatti avuto la possibilità di ascoltare anche Catanzaro. Nicosia si trova ora al carcere di San Giuliano.

Nicosia Melchiorre

Melchiorre Nicosia

 

 

 

 

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