TRAPANI, TRANCHIDA SFIDA ANTONINI E “BACCHETTA” BARBARA

11 Luglio 2025

Lo attacca duramente, da capo politico, ma nello stesso tempo non si rende conto di legittimarlo, di essere lui stesso a consegnargli il titolo di leader politico. E’ la sintesi della seconda conferenza stampa, in due giorni, di Giacomo Tranchida. Ieri in veste di sindaco, oggi di campo della maggioranza che governa questa città. Si è dunque scelto l’avversario, che deve ancora dimostrare di esserlo. Valerio Antonini ha annunciato la nascita di un movimento politico. Ma passare dalle parole ai fatti non è per nulla facile. Tranchida lo ha agevolato con le sue dichiarazioni. L’ha invitato a candidarsi a sindaco, con il piccolo particolare, che lui non potrà ricandidarsi. Quindi non sta proponendo un confronto diretto. Sta soltanto scegliendosi l’avversario. Non a caso ha provato anche a dettargli la linea politica con quelli che ha indicato come “consigli non richiesti”. Il primo: quello di non perdere tempo con cappellini e magliette ma di utilizzare il suo tempo per convincere il Presidente della Regione Schifani ad intervenire per dare risposte concrete ai problemi della sanità siciliana e trapanese. L’altro consiglio, quello appunto di candidarsi, di metterci la faccia, per essere un vero leader. Tranchida ha poi anche deciso lo scenario elettorale. Il Movimento di Antonini pronto a sostenere l’ex Prefetto Valerio Valenti e pronto a candidare il direttore generale di Telesud Ignazio Grimaldi ad Erice. Terza mossa quella della candidatura di Antonini al Senato in quota Forza Italia. Il sindaco ha sottolineato: “Lui ha deciso di essere un avversario politico”. Ma è Tranchida, con questa conferenza stampa, ad avergli dato i titoli per esserlo. Ha poi provato anche a “sbeffeggiarlo”: “Esprimo solidarietà all’imprenditore Antonini perché è stato tradito da tanti. Da alcuni calciatori e da alcuni allenatori del Trapani, dai suoi vari bracci destri, dal consulente, dallo stesso sindaco di Trapani, dall’assessore Barbara e ci si è messo pure il guasto tecnico che, da quello che ho letto dalla stampa, ha riguardato Telesud”. Già che c’era Tranchida ha anche aperto il capitolo Lele Barbara utilizzando il bastone e la carota. La carota sta nel riconoscimento – lui tifoso, lui appassionato di basket, lui vicino al presidente – di avere respinto la presunta richiesta che Antonini avrebbe fatto all’assessore Barbara di dissociarsi e di prendere le distanze dall’amministrazione. Pressione che Barbara non avrebbe accettato anche di fronte all’annuncio da parte di Antonini di utilizzare il mezzo mediatico per metterlo in difficoltà. Circostanza negata dal direttore di Telesud Nicola Baldarotta. Ma per Barbara c’è stato anche il bastone. Soprattutto per la sua intemerata sulla famosa bolletta del PalaShark. Il video conciliante e soprattutto le affermazioni dell’assessore che rimandavano ad un calcolo sbagliato di quanto avrebbe dovuto pagare Antonini, non sono andate giù a Tranchida che ha detto di avere parlato con Barbara. Nello stesso tempo, la questione è stata liquidata come un atto d’ingenuità di un giovane assessore che si trova in una sorta di conflitto d’interesse “emotivo” perché appassionato di basket e perché in buoni rapporti con il presidente Antonini. Un chiaro tentativo di salvare capra e cavoli, quando la realtà dei fatti è che Tranchida ha, nella sostanza, smentito Barbara, che dovrebbe prenderne atto. Oppure dovrebbe essere lo stesso sindaco a prenderne atto. Il primo cittadino ha potuto voluto chiarire un punto: nella conferenza stampa da sindaco, di ieri, ha più volte chiamato “Antonio Valerio”, l’imprenditore prima amico ora avversario. Ha spiegato che Antonio stava per Antonio d’Alì. Antonini ha fatto cenno all’ex senatore presentando il suo movimento. Tranchida ritiene che il nuovo soggetto politico del presidente sia espressione dell’area culturale, sociale ed imprenditoriale e dunque anche politica che ha fatto riferimento a D’Alì. Ha pure aggiunto che aver fatto il nome di D’Alì ma anche di Andrea Bulgarella – anche se quest’ultimo non è stato citato direttamente – non è stato, da parte di Antonini, un riconoscimento, ma un messaggio, una sorta di chiamata alle armi di quel sostrato cittadino che ha evocato per giustificare il “Antonio Valerio”. In sostanza, anche Tranchida chiama alle armi i suoi e chi non condivide la linea Antonini. Prova a delegittimare i suoi avversari indicandoli come il vecchio che ritorno, ma lo fa dall’alto di quasi due mandati amministrativi e da una storia politica personale oltre trentennale. Ma per Tranchida, Trapani continua ad essere in cammino e non si fermerà. Ha ribadito le manovre per una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Ha anche denunciato tentativi di dividere la sua maggioranza ma ha poi aggiunto che il centrodestra è in fibrillazione perché si sente in qualche modo scavalcato dalla mossa di Antonini. Ha, tra le altre cose, inserito il progetto politico di Antonini in una strategia che ha già registrato due fallimenti. Il Piano A era l’aeroporto di Birgi, il Piano B in grande difficoltà della Cittadella dello Sport ed ora il Piano C della politica.

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