ASSEMBLEA PD/2, SAFINA: “IL PARTITO HA BISOGNO ANCHE DI DOMENICO VENUTI”

11 Maggio 2025

L’onorevole Dario Safina si è schierato e continua a schierarsi. Sta dalla parte del segretario regionale Anthony Barbagallo ed è pronto a sostenere la sua riconferma al vertice del Pd siciliano. Si è schierato e si schiera anche contro i dissidenti dem, che hanno annunciato di non partecipare al prossimo congresso regionale. Una posizione aventiniana, capeggiata dal capogruppo all’Ars Michele Catanzaro e da altri parlamentari, che Safina contesta duramente: “Non è un buon momento per il Pd siciliano. Quando un pezzo di partito decide di non partecipare al congresso regionale significa che c’è qualcosa che non va. Chi fa politica con la carta bollata ha un problema lui e non gli altri”. Gli aventiniani hanno chiamato in causa la segretaria nazionale Elly Schlein, difesa da Safina: “Attacchi ingenerosi, che dimenticano il lavoro svolto dalla nostra segretaria, che ha salvato un partito che rischiava di non avere più un futuro. Qualcuno ha dimenticato che prima dell’elezione di Elly c’era chi ipotizzava lo scioglimento del Pd”. L’oggetto del contendere, a colpi di articoli di regolamento, sta sul sistema di elezione del segretario regionale. Gli aventiniani avrebbero voluto le primarie aperte, strumento utilizzato per l’elezione della stessa Schlein. Il partito, o meglio, una parte del partito, evidentemente però maggioritaria, ha scelto di eleggere il segretario con gli iscritti e dunque con la trafila dei congressi comunali e provinciali ed i delegati all’assise regionale. Divisioni interne che interessano il Pd anche nei territori. Con la comunicazione stringata, “sono fuori sede”, era facile notare, ieri al Crystal, all’assemblea pre-congressuale dei dem trapanesi, l’assenza del segretario uscente Domenico Venuti. Assenza notata e richiamata da Safina: “Mi dispiace che Domenico Venuti non ci sia perché il Pd ha bisogno anche di lui”. La strategia di chi ha scelto di seguire le procedure dei congressi è comunque di apertura nei confronti di chi dissente. “Guai – ha sottolineato il parlamentare trapanese – a chiudere le porte a chi non c’è”. Da qui una citazione gaberiana: “Sono cresciuto sapendo che democrazia è partecipazione. Ed il Pd deve essere sempre e comunque un partito inclusivo”. Safina è uno degli sponsor della candidatura alla segreteria provinciale della vicesindaca di Partanna Valeria Battaglia e l’ha invitata a mettere in connessione il partito con i territori. “Dobbiamo tornare a parlare – ha detto – con i sindacati, con le organizzazioni di categoria, riallacciare rapporti che si sono persi o indeboliti perché dalle loro istanze potremo definire la nostra piattaforma politica e programmatica”. Safina ha posto poi il problema delle alleanze senza tanti giri di parole: “Dico agli amici dei Cinque Stelle che è arrivato il momento di chiudere le polemiche con il Pd, sia nelle città in cui amministriamo noi, sia in quelle in cui amministrano loro”. Ed ha indicato l’avversario da battere: “La destra sta lacerando la società, dividendola tra chi può e chi non può, tra chi ha e chi non ha. Noi dobbiamo opporci con un progetto di giustizia sociale”. Ma per farlo, per riuscire a farlo c’è bisogno di un Pd diverso. “Che sia in grado  – ha aggiunto – di sfruttare la fase congressuale per definire l’agenda politica, sociale ed economica dei siciliani, non certo per definire posizionamenti o per discutere di liste bloccate. Mi considerano un falco, un pasdaran del congresso. Sono felice di esserlo perché il Pd con un accordo al ribasso non va da nessuna parte. Non abbiamo un problema di classe dirigente, il nostro problema è il sistema degli equilibrismi interni, dei tatticismi che nulla hanno a che vedere con le esigenze dei cittadini che aspettano risposte concrete sui temi fondamentali: sanità, occupazione, sviluppo, diritti…”Il Pd siciliano deve cambiare. Ci sarà un motivo se siamo 10 punti sotto la media nazionale. Il problema è il segretario? Mi sembra oltremodo riduttivo”.

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