Volano gli stracci nel Pd trapanese. L’unità non c’è più. Il casus belli è il convegno politico che ha organizzato l’onorevole Dario Safina con tanto di locandine, manifesti ed inviti a partecipare a “Un tempo nuovo è possibile. Il partito con la gente fra la gente”. Con interventi programmati del segretario regionale Anthony Barbagallo e del senatore Antonio Nicita. Appuntamento sabato prossimo all’Hotel Crystal. Il segretario provinciale Domenico Venuti e la presidente dell’assemblea provinciale Valentina Villabuona hanno deciso di dire le cose come stanno: “Rimaniamo perplessi per la presentazione dell’area politica dell’onorevole Safina, mascherata da evento di partito. E’ legittimo costruire un’area politica e magari provare anche a riportare in auge il partito dell’onorevole. Ciò che è imbarazzante, è farlo non dichiarandolo e tappezzando le città di manifesti che inducono a pensare che sia un’iniziativa del Pd”. Come dire, quella di Safina è un’iniziativa “abusiva”. Venuti e Villabuona non si limitano alla critica. C’è infatti una diffida ufficiale di segretario e presidente: “Auguriamo buon lavoro a Safina per il suo nuovo progetto politico, diffidandolo però dall’utilizzo del simbolo del Pd, che è nella disponibilità esclusiva del segretario provinciale e dei segretari di Circolo democraticamente eletti”. Diffida formale accompagnata da un’accusa politica, quella voler costruire una sorta di partito parallelo a quello ufficiale, il partito dell’onorevole. Sul punto Venuti e Villabuona vanno all’attacco: “Al partito dell’onorevole noi contrapporremo sempre quello degli iscritti. Ecco perché siamo costretti a prendere pubblicamente le distanze da un’iniziativa di parte che utilizza arbitrariamente il simbolo del Pd ed alla quale, insieme alla segreteria provinciale, non parteciperemo”. Lo scontro è frontale e la critica sempre più dura. Critica che mette in discussione il clima unitario che aveva accompagnato l’elezione della segretaria del Pd del capoluogo Astrid Di Pasquale. E Trapani, in particolare la vertenza sede, è l’altro capitolo dello scontro. Venuti e Villabuona addebitano a Safina la responsabilità della chiusura della sede provinciale del partito in Corso Piersanti Mattarella. “Avremmo gradito – sottolineano segretario e presidente – il contributo dell’onorevole Safina, anche in un momento così complesso, per mantenere aperta la sede provinciale che, invece, chiuderà il 30 aprile per sua esclusiva responsabilità”. Da qui il nuovo affondo: “Safina ha scelto di ritirare l’impegno preso davanti alla direzione non avendo trovato un segretario, una presidente ed una segreteria al suo servizio ma sempre disponibili ad un confronto democratico ed a tendere la mano, come dimostrato con la proposta di allargamento della segreteria provinciale e con il congresso unitario di Trapani”. Venuti e Villabuona concludono chiedendo all’onorevole di stare al suo posto: “Evidentemente non ha ben compreso la differenza tra elezioni regionali e congresso. Il contributo di Safina sarà sempre bene accetto quando deciderà di confrontarsi negli organismi e nel rispetto dei ruoli, mettendo a disposizione il suo ruolo di parlamentare” e di tornare sulla retta via: “In questi anni abbiamo costruito, con impegno e sacrificio, un partito tra la gente. Ma partito tra la gente non significa crescere grazie ad operazioni politiche frutto di trasformismo”. Il non detto che porta alla recente adesione al Pd di Anna Garuccio che ha avuto il sigillo politico dell’onorevole?