ERICE, DELIBERA TARI BOCCIATA. IL PRESIDENTE NACCI PROVA A METTERCI UNA PEZZA

31 Luglio 2021

Ancora qualche ora di tempo per chiamare alle armi la maggioranza e soprattutto per discutere ed approvare la delibera sulle tariffe Tari bocciata ieri in aula. Il presidente Luigi Nacci, regolamento alla mano, ha convocato l’aula per stasera alle 23. E’ infatti necessario dare il via libera all’atto deliberativo prima della mezzanotte, altrimenti andrà perso un contributo di 192 mila euro per le categorie produttive ericine che sono state pesantemente colpite dalla pandemia. Ieri, in consiglio, il voto si è concluso con una sostanziale parità, 7 voti a favore, 2 contro e 5 astenuti e due assenti i consiglieri Angela La Porta (maggioranza) e Giuseppe Vassallo (opposizione). Nacci ha picchiato duro: “E’ mio obbligo, come presidente del consiglio, chiedere scusa a tutti i cittadini ericini, in special modo alle categorie che hanno avuto seri danni economici dal Covid. Certamente è stata scritta una brutta pagina del consiglio comunale di Erice”. Da qui l’affondo nei confronti dell’opposizione: “Hanno calpestato la dignità dei cittadini ericini, in special modo dei commercianti che dovevano ricevere, con l’approvazione della delibera sulla Tari un contributo dello Stato di 192.000 euro, ripartito tra le diverse categorie. Fare opposizione sì, ma non a qualunque costo”. Ma il presidente non si ferma alle critiche all’opposizione. Entra infatti nel merito della bocciatura ed individua delle responsabilità: “La maggioranza di quest’amministrazione traballa ed è la seconda volta che viene battuta in aula, in quanto i consiglieri vicini alla Toscano non sono mai tutti presenti in consiglio”. I numeri consiliari, almeno sulla carta, dicono che l’amministrazione Toscano può contare su una maggioranza di 9 consiglieri su 16. Nella seduta “sotto accusa” all’assenza della consigliera La Porta s’è aggiunto il voto di astensione del consigliere Santino Alastra. Ecco perché il presidente Nacci pone un problema politico: “Il consigliere Alastra, presente nella maggioranza della sindaca Toscano, deve decidere da che parte stare, perché è inconcepibile che possa votare a corrente alternata”. Il suo voto è stato determinante per l’esito della seduta. Nacci conclude aprendo anche un fronte interno agli uffici comunali: “I capisettore, nessuno escluso, non possono permettersi di portare in consiglio proposte di delibera così importanti all’ultimo minuto. Non è la prima volta”. Un messaggio chiaro e forte arriva anche alla sindaca: “Daniela Toscano dovrà serrare le fila, in tutti i sensi, valutato che il prossimo anno si andrà alle elezioni”. Nacci conclude considerando la delibera bocciata dall’opposizione un errore “perché proposte di questo genere non possono essere condizionate dalle logiche di maggioranza ed opposizione”. Il voto della minoranza ha registrato due voti contrari – Alessandro Barracco (Cinque Stelle) e Michele Cavarretta (indipendente) e cinque astenuti: Alessandro Manuguerra (VIA), Simona Mannina (VIA), Bruna Arceri (Cives), Eugenio Strongone e Santino Alastra. Il voto di quest’ultimo – indicato come consigliere di maggioranza – conferma che all’interno della maggioranza che sostiene l’amministrazione c’è un evidente problema politico. L’indipendente Alastra è l’ago della bilancia. Le sue scelte sono determinanti perché sono lo spartiacque tra una maggioranza d’aula seppure risicata ed una assoluta parità tra coalizione Toscano e fronte d’opposizione.

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