Circa un milione di euro il valore dei beni sequestrati. In particolare, un’azienda, un’abitazione, un capannone industriale, tre autovetture, diversi rapporti bancari ed una polizza assicurativa. Beni riconducibili all’ex consigliere comunale di Castelvetrano Lillo Giambalvo, a sua moglie Ninfa Vincenzini ed a Roberto Siragusa, considerato un prestanome. Nella nota dei Carabinieri che hanno eseguito il provvedimento di sequestro si legge che Siragusa “è risultato, in favore di Giambalvo, intestatario di un’azienda alla quale, nel 2019, era stata affidata la somministrazione di bevande in occasione del Torneo della Legalità, tenutosi a Castelvetrano in memoria del presidente dell’Associazione Civitas”. La stessa nota rimarca che il sequestro in questione è frutto delle risultanze dell’indagine “Eden II”. Indagine che ha poi portato ad un processo arrivato fino al secondo grado di giudizio che ha visto, tra gli altri, sul banco degli imputati, l’ex consigliere Giambalvo accusato di avere partecipato all’organizzazione mafiosa. Giambalvo è stato assolto sia in primo che in secondo grado. La nota dei Carabinieri sottolinea che l’ex consigliere è stato invece imputato e condannato nel processo “Anno Zero” per tentata estorsione aggravata. Il suo nome – continua la nota – è emerso anche nell’operazione antimafia “Scrigno” ed è stato registrato un suo particolare attivismo per le elezioni Politiche del 2013.