Trent’anni fa una tragedia in mare che è sempre viva e presente nel cuore della città di Trapani, il suo porto. Ecco una delle ricostruzioni di ciò che avvenne il 29 aprile del 1990: “Alle ore 17, a 4 miglia dall’isola di Formica, il traghetto fece una la virata a sinistra per allinearsi all’ingresso del porto, ma sbandò, forse per il distacco delle catene che tenevano fermi i tir, per poi inclinarsi, capovolgersi e affondare, in soli 15 minuti. In quel momento a bordo vi erano 52 persone tra passeggeri ed equipaggio: 13 furono i morti, 4 marinai e 9 passeggeri, ma furono ritrovati solo sei cadaveri, e degli altri 7 rimasti intrappolati nella nave, nessuna traccia. Il comandante Leonardo Bertolino, al suo ultimo viaggio prima della pensione, affondò con la nave”. E’ la storia dell’Espresso Trapani. Una storia che oggi avrà un nuovo importante riconoscimento pubblico. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di rinominare una via del centro storico. Si trova nella zona del porto peschereccio. Via Gara sarà così Via “Vittime dell’Espresso Trapani”. L’iniziativa dell’amministrazione è stata sollecitata dai parenti delle vittime. “Il naufragio dell’Espresso Trapani è stata la più grave tragedia del mare degli ultimi 50 anni – ha dichiarato il sindaco Giacomo Tranchida – segnando profondamente la comunità trapanese ed in particolare quanti dal mare ricevono sostentamento per la propria famiglia. La via scelta per l’intitolazione non è casuale, termina sul mare, verso lo scoglio dei Porcelli, proprio dove perirono i nostri marinai”. Tranchida, a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto, renderà omaggio alle vittime raggiungendo il luogo del naufragio e deponendo una corona di fiori. Ci sarà, dopo, al rientro un momento di riflessione nel piazzale del Lazzaretto.