Un sistema che funzionava a meraviglia e che consentiva di fare soldi alla faccia dell’Unione Europea e dello Stato. Sistema che però è stato scardinato da un’operazione della Guardia di Finanza di Castelvetrano. Da qui la denuncia di 36 persone per falso e truffa aggravata. Una segnalazione di un cittadino della Valle del Belice ha consentito alle Fiamme Gialle di fare chiarezza su un vero e proprio ragggiro. Un agricoltore che aveva deciso di riaprire la sua azienda e di utilizzare i fondi europei destinati al settore s’è sentito dire che non poteva chiedere nulla perché il terreno di sua proprietà che aveva segnalato per ottenere i finanziamenti e riattivare la produzione agricola risultava essere di altri. Ma l’agricoltore non sapeva nulla di tutto questo e di conseguenza non ha potuto che denunciare il fatto. E’ scattata l’indagine della GDF che ha potuto verificare quel che accadeva. Con atti falsi ed attestazioni mendaci sulla titolarità del diritto di proprietà e di altri diritti reali sui terreni in questione la frode era garantita. C’era chi incassava i finanziamenti e dormiva sonni tranquilli perché le carte era state sistemate e c’era la garanzia dell’impunità. Ma la denuncia dell’agricoltore ha fatto saltare il banco ed acceso i riflettori sui terreni e sulle carte. La GDF ha così potuto scoprire che veniva attestata la presenza di impianti di vigneti in zone che erano, nella realtà, aree demaniali, parcheggi di ospedali, strade ed appezzamenti incolti. Truffa che riguardava anche alcuni contratti di comodato d’uso gratuito. Con l’aggravante che, in qualche caso, non era più su questa terra uno dei contraenti. La truffa consentiva di ottenere non soltanto i finanziamenti ma anche i “titoli” sulle attività agricole, strumenti che funzionano come vere e proprie azioni di borsa. In tutto, 6.000 ettari di terreni, con 720 mila euro di “titoli” e circa un milione e 700 mila euro.
VALLE DEL BELICE, TRUFFA ALLA UE PER I FONDI ALL’AGRICOLTURA. 36 DENUNCIATE
9 Maggio 2019
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