La risposta è arrivata. Indiretta quanto si vuole perchè i meccanismi istituzionali hanno precise regole da rispettare, perché un comitato, seppure legittimo, seppure importante, ma comunque limitato e senza potere di rappresentanza se non di se stesso e di chi vi ha aderito, non può essere un interlocutore ufficiale ma soltanto un punto di riferimento per il confronto. “Se volo voto” s’è presentato lo scorso lunedì a Palazzo D’Orleans per consegnare 43.000 firme che chiedono, in sintesi, una sola cosa. Che l’aeroporto di Birgi possa tornare ad essere un volano di sviluppo del territorio trapanese e di conseguenza anche di quello siciliano. E la risposta del governo Musumeci è arrivata. E’ stata affidata a due assessori. A Mimmo Turano a capo delle Attività Produttive ed a Marco Falcone, a capo delle Infrastrutture. Risposta quanto mai chiara. Il governo Musumeci punta sulla fusione delle società di gestione per creare i poli aeroportuali. La soluzione rimane quella di accorpare Trapani e Palermo ma se non ci saranno le condizioni si procederà ad un’altra soluzione, a tre, con Catania, Comiso e Trapani. I due assessori partono da una premessa: “La nuova strategia aeroportuale siciliana richiede, necessariamente, la razionalizzazione dei costi e il miglioramento dei servizi delle società di gestione degli aeroporti dell’Isola”. E da qui alla soluzione: “Per questo, su mandato del presidente Musumeci, qualora non dovesse concretizzarsi l’intesa tra l’Airgest e la Gesap di Palermo per la creazione di una unica società di gestione aeroportuale della Sicilia occidentale, abbiamo chiesto alla Sac di individuare un percorso per valutare la possibilità di una aggregazione tra gli scali di Catania, Comiso e Trapani”. Non si tratta più di dicharazioni d’intenti ma ci si trova già in una fase operativa anche se preliminare. “Già ieri – hanno sottolineato i due assessori – il commissario dell’Irsap, Giovanni Perino, su nostra richiesta ha rappresentato alla Assemblea dei soci di Sac l’opportunità di avviare trattative per l’acquisizione del controllo di Airgest, pur rimanendo privilegiata e razionale l’idea di un unico soggetto di gestione degli aeroporti della Sicilia occidentale”. L’Irsap (ex Consorzi Asi) è azionista della società di gestione dell’aeroporto di Catania con il 12,24% delle azioni. La Sac ha avviato l’acquisizione delle quote della società di gestione dell’aeroporto di Comiso, con l’obiettivo finale di privatizzare il nuovo polo aeroportuale della Sicilia orientale. Nel sistema delle acquisizioni potrebbe dunque rientrare anche l’Airgest e l’aeroporto di Birgi. Così come hanno confermato i due assessori: “Definire l’acquisizione di Soaco da parte della Sac e individuare un percorso per aggregare anche Trapani, in alternativa alla trattativa già avviata con Palermo sono due passaggi fondamentali per realizzare il progetto del presidente Musumeci sulla razionalizzazione del sistema aeroportuale in Sicilia. L’obiettivo del governo regionale, infatti, è favorire la creazione di una società unica per realizzare una concreta sinergia tra gli scali dell’Isola per migliorare i servizi, abbassare i costi e valorizzare i diversi territori in un’ottica di sviluppo economico e turistico”.
BIRGI, TURANO E FALCONE: “FUSIONE CON CATANIA E COMISO SE PALERMO CONTINUA A DIRE NO”
1 Maggio 2019
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