BIRGI, FOTOGRAFIA DI UN AEROPORTO

28 Febbraio 2019

Il 2018 di Birgi segna un secco -62,9% di passeggeri. Sono gli effetti – oggi si dice è il combinato disposto, fa più chic – della fine del co-marketing e del flop del bando per le nuove rotte, milioni di euro che non hanno ancora trovato una collocazione sul mercato. L’instantanea sul “Vincenzo Florio” fotografa uno scalo con numeri in crisi, ma ancora con tante potenzialità e con una strategia da definire. Per anni – quelle delle vacche grasse e poi un po’ più snelle – c’è chi si è posto il problema dell’egemonia della Ryanair. Evidente, concreto, ma con il ritorno di quasi 2 milioni di passeggeri nel 2013. Appena 6 anni fa. E con Birgi collegato a buona parte dell’Italia e con destinazioni estere importanti ed interessanti. L’instantanea dice a chiare lettere che Ryanair non ha più l’egemonia sull’aeroporto trapanese. La compagnia irlandese è presente e collega Birgi a Bergamo, Praga, Francoforte Hann e Baden Baden. Il ricorso dell’Alitalia ha “tagliato” il nuovo co-marketing che stava riaprendo una nuova stagione d’intesa e di collaborazione con gli irlandesi che in questi anni hanno comunque dato fiducia a Birgi. Certo non sono mai stati i rappresentanti di un ente caritatevole ed hanno volato con pochi margini di rischio economico. Ma avevano una loro base a Trapani e sono stati il motore dello sviluppo turistico del territorio. I numeri parlano chiaro. I turisti sono arrivati in zona grazie a Ryanair. La presenza di Alitalia è ancora tutta da studiare. Ma è lo stesso futuro dell’ex compagnia di bandiera che va esaminato. E’ un pozzo senza fondo per le risorse pubbliche ed il governo nazionale è alle prese con un suo ennesimo salvataggio, con l’ennesimo progetto di fusione con altre compagnie per reggere l’urto del mercato. Alitalia è arrivata a Birgi con i voli per Milano Linate e Roma. Con il bando riuscirà a coprire le due rotte senza alcun rischio aziendale, ma il dato fondamentale della sua presenza in terra trapanese è di avere assestato – assieme ai dubbi in punta di diritto dell’ex commissario del Comune di Trapani Francesco Messineo – un colpo mortale all’unico sistema – brutto, sporco e cattivo quanto si vuole – che ha dato un futuro a Birgi: quello del co-marketing. Azione congiunta che ha portato ad un risultato: il co-marketing è stato azzerato a Trapani mentre funziona nel resto del mondo. Dal prossimo 15 giugno la “Blue Air” collegherà Birgi con Torino. Si tratta dell’altro piccolo pezzo di bando che è andato in porto. Mentre la compagnia “Corendon” ha pronto un charter per Amsterdam dal prossimo mese di aprile. Da Birgi passano anche gli oneri di servizio pubblico, con la “Danish Air Transport” che da luglio dell’anno scorso e fino al 3 giugno collegherà Trapani a Pantelleria. La foto di Birgi è attualmente questa. Sta per aggiungersi un altro scatto fotografico, quello della continuità territoriale. Il presidente dell’Airgest Paolo Angius – dopo un confronto con i sindaci e con il Distretto Turistico – ha messo sul tavolo romano e palermitano, dunque governo nazionale e regionale, le tratte da inserire nel progetto: Perugia, Parma, Ancona, Brindisi, Napoli e Trieste. In questo caso la posa c’è ma manca il click finale, la foto non è dunque ancora possibile. Birgi, al momento, è questo, o soltanto questo.

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