Un altro tassello per un mosaico che ha l’immagine del superlatitante Matteo Messina Denaro. Un altro tassello per la sua cattura. L’operazione “Eris” dei ROS e del Comando provinciale dei Carabinieri ha messo la parola fine all’attività di fiancheggiatori e favoreggiatori della latitanza di Messina Denaro. Oltre 200 Carabinieri hanno setacciato e perquisito abitazioni, proprietà rurali ed esercizi commerciali. Un colpo durissimo alla rete di protezione che ha portato all’arresto di Matteo Tamburello, accusato di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, violazione degli obblighi di sorveglianza. Ufficialmente lavorava in una cava, nei fatti, ne era un socio occulto e quel che più conta era a capo del mandamento di Mazara del Vallo, così com’era stato suo padre Salvatore, deceduto nell’agosto del 2017. Tumbarello parlava direttamente ed alla pari con Gaspare Como, reggente della famiglia di Castelvetrano e cognato di Matteo Messina Denaro. Interlocuzioni dirette che si sono fermate di fronte all’arresto di Como, nello scorso mese di aprile nella operazione “Anno Zero”. Lo spessore criminale di Tamburello è sottolineato dagli incontri che le indagini hanno svelato. Quelli con Vito Gondola, capo mandamento di Mazara del Vallo, morto nel luglio dell’anno scorso, con Antonino Cuttone, consigliere economico di Mariano Agate, con Raffaele Urso, ritenuto al vertice del mandamento di Campobello di Mazara e coinvolto nell’operazione “Anno Zero” e con Dario Messina. C’è da aggiungere che Messina, Como e Tamburello erano monitorati mentre si occupavano della successione di Gondola, ai domiciliari per motivi di salute e poi morto. Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, e con al centro i Comuni di Catelvetrano, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Custonaci, compresi nei mandamenti mafiosi i Mazara e Castelvetrano, ha potuto verificare sul campo l’importanza della solidarietà alle famiglie dei detenuti. Tamburello, in carcere, è stato aiutato dall’imprenditore Fabrizio Vinci, arrestato, in seguito nell’operazione “Visir”, nel maggio 2017 e Tamburello, tornato in libertà, ha sostenuto la famigli di Vinci, quando l’imprenditore era in carcere. L’indagine ha inoltre verificato che Tamburello intendeva rilanciare le finanze della famiglia mafiosa puntando sull’energia eolica. Nell’operazione “Elisir”, scattata stamattina risultano indagate 25 persone, ritenute, a vario titolo, al servizio della latitanza di Messina Denaro. Durante le perquisizioni sono stati arrestati due indiziati trovati con pistole detenute illegalmente: una “Baby Browning ed un revolver. Sequestrate anche apparecchiature informatiche ed una copiosa documentazione, che è già al vaglio dei ROS.
Matteo Tamburello Diego Vultaggio Giovanni Como