Il Pd canta vittoria e lo fa con il suo segretario provinciale Marco Campagna. Il voto favorevole del consiglio sulla mozione “antifascista – richiesta esplicita e documentale di ripudio dell’ideologia nazifascista per ottenere la concessione di spazi pubblici comunali – e sulla censura al Ministro Matteo Salvini per le sue politiche sull’immigrazione sono un segnale importante per il dirigente dem perché la prima dimostra che c’è ancora attenzione sui temi della libertà e del rispetto della Costituzione repubblicana, l’altra perchè dimostra che “c’è un’opposizione sociale e politica a questo governo nazionale da cui si può riparte”. Campagna non aveva dubbi: “Ero sicuro che i consiglieri trapanesi non si sarebbero fatti intimorire dalle minacce dagli esponenti nostalgici del fascismo. È una bella giornata per Trapani che dimostra di essere ancorata ai valori dell’antifascismo”. Soddisfatto anche della mozione contro Salvini: “Importante poi il voto alla proposta della consigliera Passalacqua, che con coraggio ha presentato la mozione di censura a Salvini anche come gesto di solidarietà alla consigliera marsalese Linda Licari”. Di tutt’altro avviso il responsabile organizativo della Lega di Trapani Bartolo Giglio che bolla l’iniziativa consiliare con un secco “mortificante”. Ed ancora: Il consiglio comunale di Trapani dà subito prova di se occupandosi dei problemi annosi di questa città. Dai rifiuti al turismo, dalla disoccupazione al degrado dei quartieri, dal porto all’aeroporto. Ah no! Scusate marcia indietro, pensavamo fossero queste le priorità su cui il consiglio comunale doveva confrontarsi da subito. Invece no! Le priorità per alcuni consiglieri sono Salvini, diventato ormai oggetto di attacchi a 360 gradi da parte della sinistra becera che non accetta ancora la sconfitta elettorale, e l’antifascismo. Si, per alcuni consiglieri comunali il problema più impellente da risolvere per chi chiede utilizzo del suolo pubblico è fargli firmare una dichiarazione di ottemperanza delle leggi esistenti! Follia pura”. Giglio è sarcastico: “Prepariamo allora anche un modulo nel quale si dichiara che non si commetteranno omicidi, furti o aggressioni. Perché di questo si tratta, del nulla. Della sola necessità che hanno alcuni superstiti della becera sinistra di marcare la loro esistenza in vita. E’ come l’antimafia, che esiste in virtù dell’esistenza della mafia. Sono gli attori dell’antimafia a parlare sempre di mafia! Lo stesso accade con questi supersistiti. I campioni dell’antifascismo che parlano di fascismo per dimostrare che esistono. Come sempre dimostrano di vivere su marte, mentre la gente comune è attanagliata da mille problemi e non arriva a fine mese, vergogna!”. L’ex candidato sindaco di Trapani ne approfitta per una stilettata alla maggioranza – che sui due atti si è divisa – che sostiene l’amministrazione di Palazzo D’Alì: “La coalizione a sostegno della sindacatura Tranchida era solo una soluzione elettorale per arrivare alle poltrone che interessavano. Lo avevamo detto in campagna elettorale. Nessuna unità politica. Nessuna condivisione di percorsi culturali”.