La replica di Peppe Bologna non si è fatta attendere. Al “competitor” Giacomo Tranchida che lo invitava – richiesta estesa anche a Pietro Savona e Salvo D’Angelo – a fare chiarezza su alcune sue dichiarazioni e sulla lettera aperta ai trapanesi, l’ex editore ha deciso di replicare a muso duro: Dopo aver letto l’esternazione dell’aspirante candidato a sindaco di Trapani, ho subito fatto una considerazione: excusatio non petita, accusatio manifesta. Il replicante constata l’intorpidimento della campagna elettorale, l’aspirato mascariamento e continua ad utilizzare frasi altrui con goliardiche modificazioni. Come al solito parla di autorità giudiziaria, di mafia e mafiosità. Più volte parla di confronto dal quale è sempre scappato. Il punto saliente della replica sta nel sollecitare le autorità preposte a che assicurino il divieto di introdurre nella cabina elettorale il cellulare. Ma il programma elettorale? Ci sarà un copia-incolla? Qualora mai ci sarà, sarà condiviso dai diversi ed eterogenei sostenitori? Trapani non può subire ulteriori oltraggi nel rischio di potenziali dissesti, né aumenti della Tari come ad Erice”.
TRAPANI, LA REPLICA DI BOLOGNA ALL’INVITO DI TRANCHIDA
13 Aprile 2018
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