Un partito che deve “tornare alla realtà”. Che ha il dovere di “ascoltare e confrontarsi al proprio interno con tutte le anime che lo compongono”. Con una segreteria comunale che “risulta essere un organismo di facciata che mortifica la rappresentatività dei mandati e non produce alcuna attività politica sul territorio”. E’ il Pd di Trapani. A dirlo sono 34 esponenti Dem che hanno deciso di aprire un contenzioso politico con il vertice cittadino del loro partito. Tra i 34 spicca la firma dell’ex consigliere comunale Enzo Abbruscato. La nota picchia duro sul governo del Pd in città, accusato di essere autoreferenziale. Problema quanto mai serio perché per i 34 ha portato “allo scollamento con la gente” ed ha dato una mano all’astensionismo, “il vero vincitore di tutte le recenti tornate elettorali. Viene così posta una “questione democratica” all’interno del partito e che finisce per riflettersi sul suo rapporto con la società, “col risultato che i cittadini non si fidano più delle istituzioni e detestano la politica”. Il documento fa riferimento anche ai dati elettorali per il rinnovo dell’Ars: “La rappresentazione plastica di questo sentimento è nei dati delle ultime regionali, in particolare sul dato di Trapani, che premiano cittadini alla loro prima esperienza o chi, nei fatti, ha finora contribuito amministrativamente a risolvere i problemi ed dare risposte, al di là degli schieramenti, aree o medagliette”. L’identikit, nel primo caso della grillina Flavia Fodale (3.198 voti di preferenza in città) e Giacomo Tranchida (3.419 voti di preferenza a Trapani). La nota dei 34 è sempre più dura: “Non possiamo più chiedere ai cittadini di votare un pacchetto di promesse elettorali: la gente ha bisogno di essere coinvolta nella ricerca dei contenuti e nella scelta dei leaders, la cui credibilità non può essere affidata a Twitter o ai social”. I 34 sono pronti a fare la loro parte per “restituire la dimensione della politica come bene comune” ed invitano il Pd ad uscire dalle “paludi dell’attesa e dell’arroganza”, affrontando “una discussione quanto più larga e condivisa possibile”.
Le firme
Stefano Marchingiglio, Serse Maria Concetta, Scauso Antonino, Salvo Damiano, Adamo Gioacchino, Maiorana Antonio, Abbruscato Vincenzo, Danilo Orlando, Valentina Colli, Accardo Gero , Ernandez Patrizia, Giuseppina Pinco, Agata Galati, Karin Grimaldi, Francesco Taglialavoro, Campo AntonioGiuseppe, Todaro Massimo, Parisi Lombardo Leonardo, Giorgio Francesco , Cernigliaro Caterina, Giorgio Antonino , Burgarella Paolo, La Rocca Benedetto, Bosco Salvatore, Ripamonte Angela , Accardo Anna, Benenati Giuseppe, Bertolino Margherita, Bonomo Giuseppina, Donato Domenico, Carpinteri Angel Santos, Triolo Maria, Scarlata Giuseppe, Scarlata Salvatore.