Sono in 15 e lo scorso 13 giugno hanno notificato al Comune di Trapani altrettanti decreti ingiuntivi emessi dal Tribunale civile. In tutto si tratta di 20.218,75 euro. Tutti e 15 sono difesi dall’avvocato Salvatore D’Angelo. Sono 15 Vigili Urbani che lamentano il mancato pagamento dell’indennità pro-quota relativa alla partecipazione al Piano di Miglioramento dei servizi per la Polizia Municipale. E’ l’indennità del 2013. Il Comune ha però deciso di non pagare e di andare avanti nel contenzioso. Il commissario straordinario Francesco Messineo, con i poteri di sindaco e giunta, ha dato mandato all’ufficio legale, ed in particolare agli avvocati Carmela Santangelo e Francesco Paolo Di Trapani di difendere le ragioni dell’amministrazione. Messineo ha preso questa decisione sulla scorta delle note che sono arrivate dagli uffici. I Vigili in questione sono: Melchiorre Reina (834,59 euro), Angelo Aurelio Faraci (1.376,53 euro), Giuseppe Calamia (1.441,56 euro), Roberto Acquaviva (1.158,72 euro), Giacomo Campo (1.468,66 euro), Giuseppe Calamia (1.246,46 euro), Vito Alessandro Poma (1.414,46 euro), Sergio Palmeri (1.392,79 euro), Michele Caradonna (1.257,30 euro), Antonino Scalabrino (1.425,30 euro), Calogero Ingraldi (1.463,24 euro), Alberto Danese (1.501,17 euro), Severino Tartamella (1.273,56 euro), Gaetano Parrinello (1.517,43 euro) ed Isidoro Genova (1.446,98 euro). Per tutti interessi legali e rivalutazione monetaria. Il Comune non intende pagare perché – come accade spesso in Italia – le leggi cambiano in corso d’opera ed in qualche caso mettono in discussione procedure e parametri di riferimento. L’indennità rivendicata dai Vigili è relativa al Piano di Miglioramento dei servizi della Polizia Municipale. Il suo fondo era finanziato da un altro fondo: Fondo unico per le Autonomie Locali. Ma nel 2014 la Legge di Stabilità è stata prevista la soppressione del Fondo unico delle Autonomie Locali “abrogando tutte le disposizioni di legge che prevedevano riserve a valere sullo stesso fondo”, si legge nell’atto deliberativo che porta la firma del commissario Messineo. C’è di più. Sempre la stessa Legge di Stabilità ha definito un altro percorso che viene richiamato in delibera: “In luogo del soppresso fondo, la sopracitata legge ha istituito, a decorrere dal 2014, una compartecipazione dei Comuni al gettito regionale IRPEF, calcolata annualmente applicando un’aliquota al gettito effettivo dell’anno precedente, contestualmente, tale normativa ha previsto la creazione di un fondo perequativo comunale destinato alla realizzazione di specifici obiettivi, nonché a scopi di solidarietà intercomunale”. Le note degli uffici – quella del settore e l’altra del ragioniere capo – portano il Comune a resistere in giudizio “considerato che il Comune di Trapani non ha costituito il fondo perequativo comunale per l’anno 2014 per finanziare eventualmente il Piano di miglioramento dei servizi per la Polizia Municipale, né sono stati individuati specifici obiettivi per gli appartenenti al medesimo Corpo”.
TRAPANI, IL COMMISSARIO DICE NO A 15 DECRETI INGIUNTIVI DEI VIGILI URBANI PER L’INDENNITA’ 2013
20 Luglio 2017
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