Il ricorso in appello è di marca forzista e di conseguenza la difesa dell’avvocato Gino Bosco è una vera e propria scesa in campo di berlusconiana memoria. Ricordo alla sentenza di primo grado del Tribunale civile di Trapani che ha dichiarato insussistente la causa d’incompatibilità per lite pendente con il Comune dell’ex sindaco Mimmo Fazio. Il ricorso alla Corte d’Appello di Palermo è stato presentato dal gruppo consiliare di Forza Italia e porta dunque le firme di Giuseppe Guaiana, Nicola Lamia e Leo Peralta. I tre hanno deciso di farsi difendere dall’avvocato Bosco. “Contro l’ordinanza pronunciata dal Tribunale – si legge nel ricorso – può essere proposto appello da qualsiasi cittadino elettore dell’ente locale o da chiunque altro abbia diretto interesse, dal Procuratore della Repubblica, nonché dal Prefetto quando questo ha promosso l’azioe di ineleggibilità”. I tre rientrano in due fattispecie: sono cittadini elettori dell’ente locale e sono anche consigliere comunali che hanno partecipato alle deliberazioni consiliari che hanno acclarato l’incompatibilità di Fazio. Bosco mette subito i paletti e rimanda le ragioni del ricorso alla sola ordinanza impugnata perché queste sono le sole carte che ha a disposizione per motivare la necessità di riformare la sentenza di primo grado. La sua linea “difensiva” ruota attorno a quattro motivi. L’avvocato contesta l’uscita di scena del Comune di Trapani che, per il Tribunale, non aveva alcun titolo per entrare a far parte della fase processuale. Ritiene infatti che il Comune abbia “un diritto soggettivo di natura economica e patrimoniale” che motiva e spiega in punta di diritto nel primo motivo d’appello. Bosco affonda poi i suoi colpi sulla fidejussione assicurativa che ha trovato pieno accoglimento da parte del Tribunale. Il legale rimarca che il consiglio comunale non ne ha mai potuto discutere perché la fidejussione non è mai arrivata in aula e non è mai stata oggetto di confronto di merito. In aula è arrivata la dichiarazione unilaterale di garanzia di Fazio che, sottolinea più volte Bosco, era insufficiente a rimuovere la causa d’incompatibilità dalla carica di consigliere per lite pendente derivante dalla richiesta di risarcimento danni dell’ex presidente dell’ATM Vito Dolce, che ha deciso di chiamare in solido il Comune se Fazio avesse scelto, in caso di condanna, di non pagare. C’è da dire che il tribunale civile di primo grado ha rigettato la richiesta di Dolce e che è stato presentato appello alla sentenza di primo grado in favore di Fazio. La fidejussione è dunque arrivata in tribunale ed ha avuto il suo peso nella sentenza ma non è mai stata posta in discussione in consiglio. Ecco perché Bosco parla di “fatti giuridici nuovi”, che avrebbero cambiato, parzialmente, il corso del contenzioso giuridico. In parte perchè l’avvocato ritiene la stessa fidejussione insufficiente. Viene definita “claudicante”. Su un punto soprattutto, quello temporale. E’ stata stipulata con la “Generali Assicurazioni”. E’ di 220 mila euro ed è datata. La sua scadenza è il 10 aprile 2018. Bosco si chiede e chiede alla Corte d’Appello cosa accadrebbe se il termine venisse superato – come è probabile visti i tempi della giustizia – dalle vicende processuali. C’è di più, nel quarto ed ultimo motivo d’appello Bosco segna i confini della fidejussione: “Tra gli atti idonei identificati dalla giurisprudenza (a superare la lite) non risulta compresa una polizia fidejussoria a tempo parziale”. L’avvocato rimarca che la richiesta di Fazio di annullare le deliberazioni consiliari che hanno portato alla definizione della sua incompatibilità ed alla successiva decadenza non è stata accolta dal Tribunale che sul punto ha dichiarato di non poter procedere per un difetto di giurisdizione. Tocca al Tar e non a caso c’è una causa in corso. Le delibere consiliari rimangono dunque efficaci fino a prova contraria da parte del Tar di Palermo. Da qui il capitolo del ritorno in consiglio di Fazio. L’atto deliberativo è all’ordine del giorno della seduta che si terrà questo pomeriggio alle 18,30. Ma il ricorso presentato dal gruppo consiliare di Forza Italia e l’efficacia delle delibere non consentiranno il reintegro in aula dell’ex sindaco, ora candidato sindaco. La seduta che si terrà tra qualche ora si annuncia tuttavia “scoppiettante”.
TRAPANI, FORZA ITALIA PRESENTA RICORSO ALLA SENTENZA PRO FAZIO SULLA INCOMPATIBILITA’. IN CAMPO L’AVVOCATO BOSCO
26 Aprile 2017
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