TRAPANI, FAZIO: “ATTO ILLEGITTIMO, IMPUGNERO’ TUTTO. VOGLIONO FARMI FUORI DALLA COMPETIZIONE ELETTORALE”

20 Dicembre 2016

Subito dopo il voto d’aula che l’ha dichiarato incompatibile alla carica consiliare Mimmo Fazio ha inquadrato nel mirino i suoi avversari: “Talmente è politica la decisione che prima della seduta del consiglio comunale, per raccogliere la disordinata maggioranza che sostiene questo sindaco, si sono succedute riunioni su riunioni, alla presenza di deputati e dirigenti di partito. Nel voto si può chiaramente leggere come via sia stata una chiara, netta e rinnovata saldatura politica del partito di Forza Italia con i consiglieri di riferimento dell’onorevole Paolo Ruggirello e con il resto della disordinata maggioranza che si riconosce nel sindaco Vito Damiano e attorno a un’amministrazione decotta”. Ancora più duro era stato nel dibattito sulla sua presunta incompatibilità per una lite pendente con il Comune che fa riferimento alla causa civile intentata da Vito Dolce, con la conseguente richiesta di risarcimento danni per 200 mila euro. Richiesta che è stata rigettata dal Tribunale civile di Trapani. Dolce ha presentato appello e la prima udienza è stata fissata per il prossimo 7 giugno. L’ex presidente dell’ATM ha chiamato in causa il Comune. Se Fazio – in caso di condanna che al momento non c’è – non dovesse pagare dovrebbe essere Palazzo D’Alì a mettere i soldi. Fazio, da parte sua, ha presentato una dichiarazione unilaterale d’obbligo confermando la sua volontà di sollevare il Comune da qualsiasi intervento economico a favore di Dolce. Ma l’amministrazione Damiano ha considerato la dichiarazione di Fazio “non concludente” e quindi insufficiente. Motivazione che ha portato il Comune a costituirsi in giudizio. Iniziativa che ha riaperto la questione della lite e senza la quale il consiglio non avrebbe potuto votare dopo la sentenza di primo grado. L’appello di Dolce e la costituzione in giudizio del Comune hanno dunque riaperto lo scontro. “Cosa significa – ha sottolineato Fazio nel suo intervento consiliare – che la dichiarazione non è concludente? Dolce mi tira dentro questa vicenda come sindaco ed amministratore del Comune ma è proprio questa condizione che la legge considera fondamentale per escludere la lite con il Comune. E’ lui a dire che ho agito per nome e per conto del Comune e non per me stesso. Ed è la legge a dire che in questo caso non scatta la lite e di conseguenza la verifica d’incompatibilità è strumentale. Ho agito nell’interesse del Comune e confermo che sarei pronto a rifarlo perché in gioco c’era la città di Trapani. La vostra sarà una vittoria di Pirro”. Fazio ha chiesto il voto palese: “Si raccoglie quello che si semina. Non si pugnala da dietro. Si affronta il proprio avversario. Abbiate le palle di decidere a viso aperto”. Per il consigliere di Uniti per il Futuro non ci sono dubbi su ciò che è accaduto in consiglio: “E’ stato consumato un obiettivo politico, esterno agli interessi del Comune, sancito da una atto illegittimo che ha il destino segnato. Ben lo sanno anche coloro che hanno ispirato la delibera assunta questa sera che essa sarà impugnata, ma è evidente, oramai, che il loro obiettivo primario è il misero tentativo di alterare gli equilibri del confronto democratico allo scadere della consiliatura e a ridosso del voto amministrativo. Un artificio cui i cittadini trapanesi non abboccheranno e che, ne sono certo, puniranno pesantemente con il loro voto escludendo dalla prossima assemblea di Palazzo Cavarretta tutti i consiglieri che, dopo aver tenuto in sella il sindaco Damiano bocciando la mozione di sfiducia, si sono resi protagonisti di questo inutile sciagurato sotterfugio senza capo nè coda”.

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