TRAPANI, OPERAZIONE AL CIMITERO. PROCURA E POLIZIA FANNO SALTARE IL SISTEMA

Secondo le indagini della Procura della Repubblica e della Polizia di  Stato il Cimitero comunale di Trapani era stato trasformato in una proprietà privata dell’ex necroforo. Decideva tutto lui: tumulazioni, estumulazioni, chi doveva essere favorito, chi no. Un sistema oleato che portava sempre ad un “caffè” per l’ex necroforo. Il Cimitero era stato trasformato in un’azienda privata. L’indagato, arrestato, si muoveva senza ostacoli e poteva anche contare su un fidato collaboratore, anche lui coinvolto nell’inchiesta. L’ex necroforo aveva, per così dire, anche le sue aziende di fiducia ed infatti tre note agenzie funebri hanno subito la misura cautelare del divieto di esercizio. Il Cimitero era nelle mani dell’ex necroforo, che era pronto anche a mettere a disposizione muratori e quant’altro per ristrutturare le cappelle. Tutto come sempre aveva come esito finale il “caffè”. I reati, a vario titoli contestati sono di corruzione e di concussione. Gli inquirenti hanno accertato casi in cui i familiari erano costretti a seguire il sistema del “caffè” per avere una degna sepoltura del proprio caro. Ma c’era anche chi, tra i cittadini, a conoscenza del sistema, si proponeva per saltare le liste e soprattutto l’attesa perché sapeva che c’era un percorso parallelo che poteva essere seguito. Nel mirino degli investigatori anche la gestione dei locali. Tra gli indagati anche un medico legale che avrebbe attestato decomposizioni delle salme sospette. Una verifica preliminare alle successive fasi di estumulazione. La indagini di Procura e Polizia segnalerebbero, indirettamente, anche la capacità di reagire del sistema. Il potere dell’ex necroforo era ampio e consolidato ma non così tanto da non essere messo in discussione da alcune segnalazioni alle forze dell’ordine da parte di un dirigente comunale che si è imbattuto in diversi casi più che mai opachi. Le ipotesi di reato sono dettagliate e circostanziate e sarebbero circa 20 le persone coinvolte. E’ evidente che si tratta comunque soltanto l’inizio di un’operazione che può definire nuovi scenari investigativi.