“TRAPANI SERVIZI”, TRANCHIDA: “VERBALE DI SEDUTA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA”

19 Novembre 2024

Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida mette il carico dopo la lettera dei dipendenti della “Trapani Servizi”. Prima di affrontare l’attività ispettiva, ieri sera in aula, ha voluto fare cenno alla nota letta in aula dal consigliere Salvatore Daidone. “Nessuna copertura all’attuale governance ed alle risposte che non arrivano”. Il primo cittadino picchia duro e finisce per mettere all’angolo il vertice politico ed amministrativo della partecipata. Per essere ancora più chiaro, Tranchida ha detto la sua sulla partecipazione alla Fiera di Rimini che i dipendenti hanno contestato chiamandola gita. Anche il sindaco ha voluto manifestare il suo dissenso: “Mi dissocio dalla gita, entro virgolette, del presidente Vulpitta e dello stato maggiore della Trapani Servizi”. Tranchida non si è limitato alla polemica ed ha invitato la presidenza e gli uffici del consiglio comunale a “trasmettere il verbale della seduta all’autorità giudiziaria per fare chiarezza fino in fondo”. Un “consiglio” anche per il consiglio: “Potrebbe istituire una commissione d’inchiesta, così come noi stiamo facendo dal punto di vista amministrativo”. Anche il sindaco vuole capire. Si schiera apertamente con i lavoratori. “Confermo, come dicono i dipendenti, che quello acquistato non è un trituratore ma un apri sacchetti. E vorrei capire se è è stato comprato come trituratore o come apri sacchetti e quali sono stati i costi e le eventuale differenza di costo”. Il sindaco s’interroga: “C’è chi ha sbagliato? O dietro c’è altro? No so, ma si tratta di questioni che vanno approfondite. Il sindaco ha sottolineato di avere chiesto al consiglio d’amministrazione della società di nominare dei consulenti esterni per la gestione delle attività della Trapani Servizi e di avere aperto una interlocuzione con la Hera Ambiente, azienda leader nel settore, per avere un quadro più chiaro su ciò che è necessario per portare avanti la partecipata. “Bisogna vederci chiaro”, ha aggiunto. Già che c’era il primo cittadino se l’è presa anche con la Regione: “Perché non ci autorizza a portare questo rifiuto fuori dalla Sicilia? Ci sarebbero meno problemi con le discariche spesso intasate e mi hanno detto che costerebbe meno”.

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