Se avesse raggiunto il mercato dello spaccio avrebbe fruttato circa un milione di euro. Ma sono arrivati i Carabinieri e sei persone sono finite in carcere, uno ai domiciliari. Trapani, quartiere di Villa Rosina, un’attività commerciale frequentata dai soggetti poi coinvolti nell’operazione. I Carabinieri osservano le loro mosse e decidono d’intervenire “per procedere – come si legge in una nota del Comando – alla compiuta identificazione di tutti i presenti. C’è un dato: uno dei sei, in passato, in quell’attività commerciale aveva gestito un negozio di ortofrutta. Il loro arrivo sconvolge i piani dei sei. Il più giovane (18 anni, di Trapani) prova a disfarsi di tre buste in cellophane lanciandole poco lontano dal locale, pensando così di poter beffare i Carabinieri che invece lo stavano monitorando e non hanno avuto alcun problema a raccoglierle. Contenevano un chilo e mezzo di cocaina, che veniva sotto a sequestro. Da qui una perquisizione a tappeto. Un altro arrestato (50 anni, calabrese) aveva la disponibilità di 22.000 euro che si trovavano in altre 3 buste di cellophane. I Carabinieri decidevano di estendere la perquisizione nelle case dei sei arrestati in flagranza di reato. In un’abitazione, quella di un 37enne trapanese, “venivano rinvenute – continua la nota del Comando – due pistole calibro 7,65 con matricola abrasa, circa 150 cartucce dello stesso calibro ed un bilancino di precisione”. Armi e bilancino erano nascosti in cantina. C’erano altri due buste di cellophane con 2 chili di cocaina. A casa del 18enne c’era invece “la somma di 100.000 euro, sempre coperti da buste di cellophane ed un altro bilancino di precisione. Le porte del carcere si sono aperte anche per un altro 37enne, per un altro 50enne e per 36enne, tutti trapanesi. Le accuse nei confronti dei sei arrestati sono detenzione di sostanze stupefacenti e di armi clandestine. Dopo l’udienza di convalida solo il 18enne, incensurato, ha ottenuto gli arresti domiciliari.