TRAPANI, L’ORDINE DEGLI ARCHITETTI “FRENA” LE SCELTE DEL COMUNE. STRATEGIE CRITICATE

9 Agosto 2024

Una nota tecnica, perché tale deve essere una presa di posizione dell’Ordine degli Architetti. Una nota dettagliata perché non può che entrare nel merito delle questioni che pone. Ma è anche una nota politica. L’Ordine non fa politica. Ma i problemi che ha posto finiscono per avere una valenza politica. Di confronto. Con l’amministrazione comunale di Trapani. Le quattro pagine dell’Ordine, frutto di un confronto interno, sono una sostanziale bocciatura del progetto di sviluppo della città che hanno messo in campo il sindaco, la sua giunta e la maggioranza consiliare. La nota si occupa di aspetti strategici. In qualche caso propone un ripensamento e quindi la necessità di una modifica, in altri sottolinea le criticità che dovrebbero portare a fermare la strategia in atto come nel caso del sottopasso. Gli architetti trapanesi non potevano essere più chiari sul punto: “L’Ordine degli Architetti, come fatto in passato nelle opportune sedi, torna a ribadire il proprio disaccordo riguardo alla realizzazione del sottopasso ferroviario. Gli architetti ritengono che il sottovia non risolva il problema del
traffico cittadino perché, introducendo due semafori all’estremità del sottopasso su due arterie stradali principali, rallenterà la mobilità veicolare urbana anziché snellirla e, inoltre, l’opera non realizza la tanto auspicata ricucitura urbana, anzi la nega. La stazione ferroviaria, delocalizzata
nell’area individuata dal Piano regolatore generale nel 2010, tra la Via Libica e la Via Marsala, si collegherebbe all’attuale stazione in centro città con un servizio tranviario urbano (tram-treno), attraversabile a raso, evitando la cesura della città”. L’Ordine ha qualcosa da dire anche sul recupero del centro storico di Trapani: “In attesa dell’atteso completamento del Piano di
recupero del centro storico, si auspica che lo Studio di dettaglio del centro storico giunga alla sua concreta attuabilità attraverso, anche, un chiarimento sulle deroghe alle norme igienico sanitarie introdotte dalle più recenti disposizioni in materia di edilizia. Il centro storico, per vivere, ha bisogno di essere abitato e non solo visitato o episodicamente vissuto. È indispensabile sviluppare politiche urbane, anche premiali, che vadano a sostegno della residenzialità, promuovendo e attuando interventi di restauro urbano, riqualificazione urbana e recupero edilizio che si traducano anche in sostenibilità ambientale, sociale e culturale”. Il profilo critico dell’Ordine rimanda anche alla Zona Economica Speciale: “L’amministrazione comunale sembra aver ribadito che sarà realizzato un opportuno collegamento tra le vasche di
laminazione oggi esistenti, come residui delle vecchie saline Collegio, e il canale Reda, a sud della prima dorsale Zir. Gli architetti trapanesi evidenziano l’assenza di aprioristiche contrarietà sulle opportunità economiche della ZES; tuttavia, osservano che la realizzazione di alcune infrastrutture legate alla ZES rappresentino opere dal forte impatto ambientale, oltre che sovradimensionate rispetto al conseguimento di un risultato ottenibile con opere alternative suscettibili di minore invasività”. Sotto osservazione anche la lottizzazione di Via Virgilio: “Appaiono contrastanti alcune indicazioni del Piano Urbanistico Generale, che nelle
sue linee generali, persegue condivisibili obiettivi di sostenibilità e consumo di suolo zero e poi prevede, per una parte della residuale area delle saline, varianti allo strumento urbanistico e lottizzazioni che, se realizzate, eroderebbero cospicue superfici di suoli liberi, sigillando
suoli che fino ad oggi contribuiscono ad assorbire le acque meteoriche. Per tale ragione gli architetti trapanesi osservano che sarebbe più coerente estendere il Parco urbano anche
alle aree residuali, da trasformare attraverso un più ampio intervento di rigenerazione urbana”. L’Ordine pone poi una questione di metodo: “Indispensabile, vista l’importanza dell’esclusività dell’area delle ex saline, che si faccia ricorso, come previsto dalla vigente norma regionale per il governo del territorio, ad appositi concorsi di progettazione, al fine di promuovere la qualità dei progetti urbani che interessano ambiti, quali il litorale nord, che presentano un particolare valore paesaggistico, ambientale nonché identitario. Allo stesso modo, in applicazione della stessa norma regionale, si auspica che la partecipazione della collettività, attraverso l’ascolto attivo delle esigenze e il coinvolgimento degli enti pubblici e dei privati portatori di interessi diffusi, sia l’indifferibile premessa per uno sviluppo economico, corretto e sostenibile del territorio”. Gli architetti trapanesi concludono rilanciando e soprattutto mandando un messaggio forte e chiaro all’amministrazione: “Rinnoviamo la disponibilità ad essere
coinvolti nelle scelte dell’amministrazione comunale per poter partecipare attivamente ai procedimenti decisionali, nella consapevolezza che le scelte che si faranno saranno rivolte al bene della collettività”.

 

 

 

 

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