Una strage sul posto di lavoro. Ancora una, dopo la prosopopea del Primo Maggio, dopo i tanti ipocriti “mai più morti sul posto di lavoro”. Come? Consentendo ad una persona di 71 anni di entrare in una vasca per risolvere un problema fognario che era stato segnalato da giorni? Epifanio Alsazia aveva 71 anni, era di Partinico ed era contitolare della “Quadrifoglio group”, l’azienda che aveva ottenuto il lavoro di manutenzione su richiesta dell’Amap, la società del Comune di Palermo che si occupa dei sistemi idrico e fognario dell’area metropolitana. Morto per avere inalato le sostanze tossiche che si sprigionano in una vasca piena di melma, anche l’altro titolare della “Quadrifoglio group”, Ignazio Giordano di 57 anni. Tra i morti anche un alcamese, Roberto Raneri di 51 anni. Alcamo è stata colpita due volte, perché Alsazia era di Partinico ma stava nel Comune trapanese. Non c’è stato niente da fare neanche per Ignazio Giordano (47 anni) di San Cipirello. Tra le vittime di questa ennesima strage anche un lavoratore interinale di Amap, Giuseppe La Barbera (28 anni) di Palermo. E’ invece sopravvissuto un altro interinale, Giovanni D’Aleo (44). Ce l’hanno fatta che Giuseppe Scavuzzo (39 anni) e Paolo Sciortino (35 anni). Tutti e tre medicati in Ospedale ma senza alcun problema. Lotta invece per vivere Domenico Viola (62 anni) di Partinico. E’ in prognosi riservata. La reazione del sindacato passa dallo sciopero generale indetto per domani. Cgil, Cisl e Uil affondano il colpo: “Siamo sconvolti, proviamo un senso profondo di dolore e di sconfitta ogni volta che accadono questi gravissimi episodi, e oggi ad essere sconfitto è tutto il sistema che dovrebbe occuparsi della prevenzione e della tutela della salute dei lavoratori. Il mondo del lavoro palermitano paga oggi un altissimo e carissimo prezzo nella battaglia per la sicurezza sul lavoro. Non possiamo credere che altri cinque lavoratori stasera non faranno rientro a casa, questa tragedia immane ci lascia sgomenti”. Sono le parole di Mario Ridulfo (Cgil), Leonardo La Piana (Cisl) e Ignazio Baudo (Uil. Sarà dunque sciopero generale “per le prime quattro ore ad inizio turno dei lavoratori del territorio palermitano per la giornata di domani”. E ci sarà anche “un sit in che si terrà contestualmente dalle 9 davanti la Prefettura in via Cavour a Palermo. “Sono morti – sottolinea la nota sindacale – perché rimasti intrappolati nei cunicoli dell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti. Ed ancora: “Chiederemo a gran voce che venga fatta chiarezza sulla dinamica, come siam certi si stanno già adoperando le forze dell’ordine e la magistratura per capire se questa assurda immane tragedia poteva essere evitata. Ogni azienda ogni realtà produttiva, deve porre come prioritaria rispetto a qualunque altro obiettivo la vita dei lavoratori”. Il sindacato alza il tiro: “Da Palermo si alzi il grido: istituzioni e società civile devono unirsi in una battaglia comune perché, finché ogni lavoratore che non fa rientro a casa, il sistema lavoro non sarà mai degno di un Paese civile. Serve dialogo fra tutte le realtà coinvolte, servono controlli continui e a tappeto, vigilanza sul sistema degli appalti, puntare sulla formazione dei lavoratori ma anche dei giovani fin dal percorso scolastico perché si tratta di affermare un principio base, la prevenzione è anche un fatto culturale che tutti devono porre come priorità”.