TRAPANI, VILLA ROSINA, QUATTRO NOTE E POCHE CERTEZZE

17 Aprile 2024

Quattro note stampa ed una conseguente libera interpretazione dei fatti. Quattro resoconti di una riunione. Quella della Commissione Ue all’Assemblea regionale siciliana. Seduta richiesta e sollecitata dalla deputata del Movimento Cinque Stelle Cristina Ciminnisi. Oggetto: la rigenerazione urbana del quartiere di Villa Rosina. Ex quartiere abusivo che negli anni ha messo le carte in ordine e che da tempo attende di poter conoscere la quotidiana normalità, fatta di servizi come strade, rete fognaria e quant’altro. Le opere sono state realizzate per stralci ed in gioco ci sono quelli finali, che dovrebbero mettere la parola fine alle incertezze di quel territorio: circa 7.000 abitanti. Per chiudere la partita sono necessari circa 14 milioni di euro. C’è di mezzo la Regione ed in particolare l’Assessorato alle Infrastrutture che è nelle mani di Fratelli d’Italia. L’assessore Alessandro Aricò (nella foto) ha infatti la tessera del partito di Giorgia Meloni. L’assessore non ha però partecipato alla seduta della Commissione. Ha però garantito per lui – ecco una delle quattro note stampa – il neo deputato Giuseppe Bica, anche lui in forza ad FdI. L’ex sindaco di Custonaci ha fatto riferimento ai due stralci che altro non sono che progetti di recupero di Villa Rosina ed ha assicurato che l’assessorato alle Infrastrutture sta lavorando per unirli e poi per finanziarli. Ma come? Arriva in soccorso una seconda nota delle quattro, che rimanda al deputato del Pd Dario Safina che prova a mettere i punti sulle i. Dice e soprattutto scrive che i progetti in questione non faranno parte dell’elenco che sarà sottoposto all’attenzione del Ministro Raffaele Fitto – anche lui di Fratelli d’Italia – e che invece dovranno attendere un bando da 100 milioni di euro che indica come “specifico sull’argomento”. Ma il dem sottolinea che i due progetti potrebbero far parte del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) anche se non sono esecutivi (condizione necessaria per entrare alla corte dei fondi FSC) perché è stata modificata la legge sugli appalti ed ora basta anche un progetto preliminare ed il Comune di Trapani è in grado di fornire questo tipo di carte. Anche l’onorevole Ciminnisi spinge per i fondi FSC – la terza nota su quattro – ma parla anche di accantonamento delle somme per avere la certezza che i progetti verranno realmente finanziati e di progetti che dovranno essere presentati. Quindi le carte che ci sono non sarebbero sufficienti per prendere il treno FSC. E non sarebbe una questione politica ma tecnica. E’ stato invitato a partecipare alla seduta della Commissione anche il sindaco Giacomo Tranchida che, di ritorno da Palermo, ha prodotto la sua nota, confermando che i progetti dell’amministrazione sono due, uno presentato a maggio e l’altro a dicembre dell’anno scorso. Che uno è di 5,5 milioni di euro e l’altro di 8,5. Tranchida ha voluto sottolineare di essere in attesa degli eventi e delle scelte dell’assessorato regionale alle Infrastrutture ma di avere anche un piano B. Se la Regione non porterà a termine l’urbanizzazione di Villa Rosina ci penserà il primo cittadino. Come? Con un mega mutuo – parole sue – da accendere presso la Cassa depositi e Prestiti. Scelta che intende onorare l’impegno assunto in campagna elettorale, altre parole sue. Ad ascoltare il confronto in Commissione c’era pure il Comitato di Villa Rosina. Facendo la tara delle quattro note emerge che i progetti ci sono ma non sono avanti nella progettazione; che non sono stati inseriti nella programmazione 2021-2027 dei fondi FSC; e che non ci sono notizie certe sull’avviso da 100 milioni di euro che potrebbe essere una soluzione alternativa. Un quadro generale che i pessimisti potrebbero considerare sconfortante e che gli ottimisti farebbero fatica a condividere. E Villa Rosina va… ma non sa ancora dove.

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