Cinque sì e due schede bianche. E’ la sintesi di una interminabile seduta del consiglio comunale di Favignana che ha approvato la decadenza – per assenze – della consigliera Giusy Salerno. Voto che è stato preceduto da un dibattito teso che ha avuto la sua parte politica ma anche quella in punta di diritto. Una vicenda che non si è chiusa con la seduta di ieri sera perché la consigliera Salerno ha già annunciato di essere pronta a fare valere le sue ragioni al Tribunale amministrativo regionale di Palermo, perché ritiene che la sua decadenza sia fondata su elementi illegittimi – ha giustificato le sue assenze con le dinamiche della sua attività professionale di medico di base – ma ha soprattutto accusato una parte dell’aula di averla estromessa dal consiglio per motivi politici, perché non ha voluto firmare la mozione di sfiducia al sindaco Francesco Forgione e perché non l’avrebbe votata quando sarà messa in discussione. La replica dei sostenitori della sua decadenza è stata altrettanto dura: “Dica chi ha fatto pressioni per firmare la mozione”. Nella scacchiera della politica egadina – dopo il voto consiliare – si aggiungono altre due pedine. Quella della surroga e l’altra della sfiducia. La consigliera Salerno è stata eletta nella lista di minoranza a trazione forzista. Lista che ha lasciato, dichiarandosi indipendente. Da qui la surroga con la prima dei non eletti Stella Henckiri. Surroga che dovrà essere messa all’ordine del giorno del consiglio. Aula che è stata convocata per il 30 marzo. Data non scelta a caso. Si tratta infatti dell’ultimo giorno utile per discutere la mozione di sfiducia al sindaco. Se superato, la procedura per la sfiducia dovrebbe ripartire da zero, con una nuova presentazione. La mozione è stata firmata da 7 consiglieri: 3 della minoranza di Forza Italia (Sinagra, Ernandez e Lo Iacono) e da 4 rappresentanti consiliari dell’ex maggioranza (Serra, Armetta, Bannino e Sammartano). Ma per essere approvata ha bisogno di almeno 8 voti su 12. Contrari alla sfiducia al sindaco ed alla decadenza gli altri componenti dell’ex maggioranza (Galuppo, Giangrasso, Aloia e Bevilacqua) che hanno abbandonato l’aula all’atto della votazione della decadenza della consigliera Salerno. Votazione che è stata segreta. Sarà così necessario attendere la seduta di sabato prossimo per verificare se gli uffici avranno prodotto gli atti per la surroga, ricostituendo il plenum consiliare, e quale sarà il percorso della mozione di sfiducia. Forgione, nel suo intervento, ha sottolineato che “non è più tempo di ipocrisie” e che “arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità”. Lui l’ha fatto sottolineando che “c’è un evidente elemento di causa ed effetto tra la decadenza della consigliera Salerno e la mozione di sfiducia”. L’ha poi considerata “un atto anomalo perché firmato, credo che sia il primo caso in Italia, dalla presidente e dalla vicepresidente del consiglio comunale. Scelta assolutamente legittima ma che pone un problema di garanzia e di equilibrio delle istituzioni comunali”.
EGADI, IL CONSIGLIO APPROVA LA DECADENZA DELLA CONSIGLIERA SALERNO
26 Marzo 2024
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