TRAPANI, TRANCHIDA CONTRO TUTTI. DICIOTTO DOMANDE AL SINDACO ED UNA NOTA A MARGINE

21 Marzo 2024

Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida spara nel mucchio. Ce n’è per tutti nella sua nota politica, ma senza indicare chi siano questi “tutti”. Accuse senza nomi e cognomi che impongono le interpretazioni, che possono essere diverse, oppure di comodo. Il primo cittadino attacca ma non troppo. Non si spinge a dire realmente le cose come stanno ed a chi si riferisce quando colpisce duro. Non ci sono riferimenti cristallizzati. Le sue stesse parole indicano tuttavia un Comune in affanno, un sindaco che si sente quasi accerchiato ma non si sa bene da chi nel concreto. La sua nota può essere definita per capitoli.
Capitolo uffici e dintorni
“Se qualche funzionario – scrive Tranchida – é convinto di farmi perdere ancora tempo e pararsi, per le conseguenti disfunzioni alla città, dietro le mie larghe spalle, può fare subito richiesta di mobilità e, come in passato, non mancherà un minuto secondo per avere il mio nulla osta, rendendo liberi posti di lavoro per chi considera l’impiego pubblico come servizio e non come rendita personale”. (Chi sono questi funzionari?). Ed ancora: “Se nelle partecipate qualcuno si ostina a guardare ancora a logiche in conflitto d’interessi sappia che ancora una volta sarò io a portare le carte in tribunale”. (Si riferisce al governo delle Partecipate? Ai suoi componenti che portano la sua nomina?). 
Capitolo politico
Tranchida manda il suo messaggio: “Se nell’ambito politico, qualche consigliere, a prescindere dal ruolo di maggioranza od opposizione o qualche timido assessore, nell’intento di fare l’occhiolino politico a qualche dipendente in cerca di raccomandazioni, pensa di tirarmi la giacca, forse ancora bene non ha capito che le porte sono aperte e non sono per nulla girevoli”. (A quale assessore che ha nominato da riferimento? Perché sarebbe timido? E quale funzionario è alla ricerca di raccomandazioni? E che tipo di raccomandazioni?) 
Capitolo “Misteri” 
Non si riferisce a quelli della Processione del Venerdì Santo ma ad altri: “Vanno definitivamente svelati quelli delle speculazioni e dei saccheggi edilizi – anche con danni immaginabili, come verificatesi in occasione delle alluvioni, dei conflitti d’interesse e degli ombrosi comitati d’affari, anche dai bianchi colletti (con interessenze politiche e criminali) che sono definitivamente da smascherare ed esiliare dalla città di Trapani”. (A quali speculazioni fa riferimento? A quali saccheggi edilizi? Perché i comitati d’affari sarebbero ombrosi? E soprattutto chi ne fa parte se il potere della città è legittimamente nelle sue mani? Chi sono i colletti bianchi con interessenze politiche e criminali? Chi li deve smascherare? Potrebbe cominciare il sindaco della città con esempi concreti). 
Capitolo mascariamento
Tranchida conclude la sua nota con un vecchio cavallo di battaglia: “Nonostante il mascariamento a più riprese, e a diversi livelli, intentato in mio danno, non mi turbano oltremodo le querele minacciate o poste in essere e certi “messaggi” dal malcelato sapore intimidatorio. Trapani in cammino non torna indietro e non la fermeranno”. (Qualche esempio concreto di mascariamento? Chi vuole o minaccia di passare alle querele? Quali messaggi con stile intimidatorio ha registrato? Sono anonimi? Hanno un nome ed un cognome? Sono stati denunciati?). 
Nota a margine
All’inizio della sua nota il sindaco Tranchida scrive: “Nessuno è indispensabile o può minimamente pensare di tenere il freno a mano svolgendo funzioni dirigenziali tanto sul piano amministrativo né far melina politica, basta già l’opposizione vuota e livorosa, al netto di qualche comico nano”. (Questa non è una domanda ma una semplice constatazione. Si tratta di una profonda caduta di stile del primo cittadino. Tirare in ballo una malattia per attaccare un consigliere, o comunque l’opposizione, non è dimostrazione di forza ma di assoluta debolezza. In medicina viene indicato come “termine utilizzato per riferirsi a una persona affetta da nanismo, un’alterazione genetica; il termine è usato genericamente per indicare una persona di piccola statura”. Seppure con un evidente uso figurato è di certo fuori luogo ed offensivo nei confronti di chi è costretto a fare i conti con questo problema). 

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