Paolo Amenta ha fatto saltare il banco. L’ha fatto da presidente dell’ANCI Sicilia con una lettera di poche righe al Presidente dell’Ars, ai Capigruppo delle forze politiche presenti a Sala d’Ercole e per conoscenza ai sindaci ed ai commissari straordinari. Di cosa s’è accorto Amenta? Che la legge regionale per l’adeguamento delle indennità di sindaci, assessori e presidenti di consiglio può fare davvero male alle già traballanti casse comunali. Il Presidente dell’ANCI siciliana fa riferimento al contributo di 6 milioni di euro che la Regione ha messo a disposizione delle amministrazioni comunali che hanno inteso passare all’aumento delle indennità. Amenta prova ad essere preciso, quasi chirurgico. Il problema sta nell’articolo 2 della legge regionale 22 febbraio 2023, la numero 2, che ha previsto il contributo in questione. Ecco cosa scrive il Presidente: “La norma in parola non soltanto prevede un contributo inferiore al 25%
del totale, ma per una gran parte delle amministrazioni si sta tramutando
in una beffa: infatti agli enti che non decideranno di prevedere con risorse proprie
l’integrale adeguamento non spetterà neanche un centesimo del contributo
previsto”. Da qui la richiesta: “Alla luce delle superiori considerazioni si chiede urgentemente l’approvazione di una modifica normativa che consenta a tutte le
amministrazioni comunali di poter utilizzare detto contributo”. In soldoni significa che l’operazione messa in atto a Trapani, ad esempio, quella di utilizzare soltanto la quota di contributo spettante a Palazzo d’Alì della somma regionale non è praticabile. Non possono essere utilizzati soltanto 126 mila euro su 300 mila, costo dell’aumento delle indennità a regime se non c’è la conseguente copertura finanziaria del Comune. E se il Comune non provvede perderà anche i 126 mila euro che gli erano stati assegnati. Ma – sempre a mo’ d’esempio – dove va a prendere i soldi un Comune come quello di Trapani che non ha ancora il bilancio di previsione 2023 e per essere più precisi è fermo al previsionale 2021, ultimo strumento finanziario approvato dal consiglio comunale competente in materia. L’opposizione canta vittoria e parla di amministrazione sbugiardata. Ma è anche vero che senza un intervento legislativo dell’Ars la vicenda può trasformarsi in un ennesimo caso di caos politico-istituzionale.
L’ANCI SICILIA, LE INDENNITA’ DI SINDACI, ASSESSORI E CONSIGLIERI ED IL CASO TRAPANI
27 Ottobre 2023
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