CASO FUNIERICE, SEI CONSIGLIERI CHIEDONO UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA

8 Agosto 2023

Una commissione d’inchiesta consiliare sulla FuniErice. C’è tanto da chiarire per i rappresentanti del gruppo “Progetto Erice” e del Misto. “Bisogna far luce – si legge in una nota – su numerosi atti gestionali posti in essere dai due amministratori unici dal 2021 ad oggi, considerati i numerosi contenziosi giuridici ed amministrativi già intervenuti e potenzialmente ascrivibili in capo alla Funierice a seguito delle azioni gestionali poste in essere dagli stessi”. Ci sono sei firme sulla richiesta. Si tratta dei consiglieri Piero Spina, Vincenzo Maltese, Simona Mannina, Alberto Pollari, Michele Cavarretta ed Enzo Favara.

La storia

I consiglieri provano a fare il punto su ciò che è accaduto in questi anni alla FuniErice: “Era il 25 luglio 2022 quando, sorprendentemente, il Commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani Raimondo Cerami ed il sindaco di Erice Daniela Toscano, in seno all’assemblea dei soci della Funierice, nominavano il nuovo Amministratore unico della società a partecipazione pubblica Gandolfo Spagnuolo, commercialista di Palermo senza alcuna esperienza professionale in amministrazione di società di trasporto pubblico locale, tanto meno in una società di gestione di un servizio di trasporto pubblico locale a mezzo fune. Spagnuolo succedeva a Luigi Romano, anch’egli commercialista palermitano senza alcuna esperienza in materia che, a sua volta, era subentrato nel maggio del 2021 al consiglio di amministrazione revocato dai due rappresentanti legali dei due enti pubblici soci, Cerami e Toscano e capitanato da Franco Palermo”.

Il caso

Ma non c’è soltanto la storia di questi anni a delineare più di un dubbio sul governo della FuniErice. Per i sei consiglieri c’è un altro elemento che va affrontato con urgenza: “Lo scorso 28 luglio, a distanza di un anno dalla nomina, è stato pubblicato sui siti internet dei due enti pubblici che partecipano il capitale sociale della società, ma non in quello della Funierice che dovrebbe gestire e pubblicizzare per prima un avviso che la riguarda direttamente, l’ennesimo avviso pubblico con il quale si chiede ai soggetti interessati di presentare la domanda per ricoprire la carica di Amministratore unico della FuniErice entro il 9 agosto per nominare il quarto organo amministrativo della società negli ultimi tre anni, dal luglio 2020 fino ad oggi”.

La critica 

Nella lunga nota dei sei consiglieri c’è anche una valutazione di merito: “Tralasciando gli aspetti politici che indubbiamente stanno martoriando la vita e le sorti della FuniErice dal 2020 ad oggi, non garantendo alla società quella necessaria stabilità amministrativa che ha consentito al management, dal 2013 al 2020, di perseguire e centrare importanti obiettivi, soprattutto in termini di passeggeri e di organizzazione e programmazione aziendale, una cosa è certa: la scelta dell’amministratore unico effettuata da Cerami e Toscano sia nel 2021 che nel 2022 si è dimostrata del tutto fallimentare, portando alle dimissioni di Romano prima e a quelle, presunte, di Spagnuolo oggi. Infatti, considerato che l’attuale amministratore unico avrebbe dovuto rimanere in carica fino ad aprile del 2024, cioè fino ad approvazione del bilancio di esercizio 2023, l’avviso pubblico del 28 luglio farebbe presumere che Spagnuolo si sia dimesso oppure è stato revocato; ma nulla è dato sapere dal sindaco di Erice, nulla è stato comunicato al consiglio comunale di Erice”. Da qui la prossima richiesta di accesso agli atti.

L’aumento del compenso dell’amministratore unico

I consiglieri colpiscono duro: “Appare del tutto incomprensibile che il compenso dell’amministratore unico della FuniErice sia stato quasi triplicato rispetto agli ultimi dieci anni, passando da attuali 9.600,00 lordi a 25.000 euro netti l’anno, unitamente al compenso del collegio sindacale, quasi raddoppiato, passando da 14.000,00 lordi a 24.000 euro netti oltre accessori”. Ancora una richiesta di accesso agli atti perché tali aumenti sono espressamente vietati dalla legge”. Carte alla mano anche per comprendere “le ragioni sottese alla riapertura dei termini dell’avviso pubblico per la selezione e la nomina dei componenti del collegio sindacale della società, normalmente in scadenza in questo caso, che si chiudeva il 24 luglio”.

L’aumento del costo dei biglietti 

La nota di Spina, Maltese, Mannina, Pollari, Cavarretta e Favara apre anche il fronte biglietti: “L’aumento del biglietto ordinario da 9,50 a 11 euro serviva quindi a questo? Serviva ad aumentare del 260 per cento il compenso dell’amministratore unico? Serviva ad aumentare del 75 per cento il compenso del collegio sindacale? Serviva a retribuire diversi legali per difendere le ragioni della società rispetto ad inutili ed ulteriori contenziosi?”.

La vertenza Cerami

L’affondo dei sei consiglieri non riguarda soltanto il sindaco di Erice ma anche il Commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani Raimondo Cerami: “Non può essere sottaciuta la circostanza che le deliberazioni poste in essere dal Commissario Cerami, a meno di venticinque giorni dalla sua sostituzione da parte della Regione Siciliana, sono del tutto illegittime a causa della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la proroga dei Commissari dei Liberi Consorzi Comunali della Sicilia: ebbene, nonostante tale sentenza, Cerami continua a porre in essere delibere che potranno essere impugnate e dichiarate nulle”.

 

 

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