CAMPOBELLO, L’AFFONDO DELLA PRESIDENTE VILLABUONA ED IL CASO NEL CASO CHE RIMANDA A RUGGIRELLO

17 Maggio 2023

Operazione verità. Meglio ancora, Operazione chiarezza sul caso Campobello. Perché per il Pd trapanese c’è un caso Campobello. L’hanno aperto i segretari Anthony Barbagallo e Domenico Venuti ed ora tocca alla presidente dell’Assemblea provinciale Valentina Villabuona mettere nuovi paletti. “Il sindaco di Campobello di Mazara e alcuni esponenti della sua maggioranza – scrive la presidente – sperano di sfuggire ai problemi reali, che hanno portato il Partito Democratico ad abbandonare quella esperienza amministrativa, tirando in ballo l’ex deputato Paolo Ruggirello: un tentativo di gettare la palla in tribuna e di fare confusione su una vicenda che è invece abbastanza evidente agli occhi di tutti”. Villabuona finisce così per aprire un caso nel caso: “La vicenda Ruggirello, che pure appare grave alla luce della sua recente sentenza di condanna in primo grado, non è mai stata citata dai vertici del Pd per il caso Campobello e ad ogni modo vogliamo ricordare con forza come quegli stessi dirigenti del Pd, e in particolare il segretario provinciale Venuti, che oggi vengono chiamati in causa in modo scomposto da Castiglione e dai suoi, contestarono l’ingresso dell’allora deputato regionale nel partito”. La presidente aggiunge che “in merito all’esperienza amministrativa di Salemi, le posizioni di Ruggirello non abbiano mai influito sulle scelte di Venuti”. Da qui un’ulteriore precisazione della dirigente dem: “Nessuno ha mai chiesto a Castiglione di dimettersi per avere ricevuto, quello sì, sostegno da Ruggirello apertamente. Il sindaco di Campobello, quindi, tira in ballo altre vicende e fa finta di non vedere le pesanti ombre gettate dall’inchiesta sui favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Se l’intento di Castiglione è quello di chiedere le dimissioni di chi ha avuto rapporti con Ruggirello, allora il sindaco di Campobello inizi da se stesso e non da chi, come Venuti, di certo non ha mai avuto rapporti idilliaci con l’ex parlamentare, così come negli anni ha ben documentato la stampa locale”. L’affondo della presidente continua: “Il Partito Democratico aveva aperto una riflessione ben prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro sul sostegno al sindaco, rispetto alle scelte politiche e amministrative poco convincenti, non ultimo il bilancio e la situazione finanziaria del Comune, e già nel mese di aprile aveva comunicato allo stesso la volontà di ritirare il suo assessore, così come deliberato dal direttivo locale. Evidentemente gli esponenti di maggioranza che firmano note stampa o non sono stati informati dal sindaco o provano con un tentativo goffo di sfuggire ai veri nodi del Comune di Campobello che negli ultimi mesi è stato attraversato da problemi molto seri”. Per la dirigente del Pd c’è forse una strategia nelle dichiarazioni di sindaco e maggioranza: “La sensazione è che al sindaco e alla sua maggioranza faccia più comodo parlare del Partito Democratico piuttosto che aprire una riflessione sulla latitanza di Matteo Messina Denaro e su cosa la permanenza del boss nel Comune di Campobello possa aver significato e significhi ancora oggi”. Dopo il caso Campobello, il caso nel caso Ruggirello, le conclusioni della presidenza rimandano ad un altro nervo scoperto in casa dem: “Il Pd, insieme con la segreteria provinciale e regionale, continuerà a prendere posizioni chiare e nette, come già fatto anche sul Comune di Petrosino, avendo le porte aperte per chi è vicino alle nostre sensibilità ed essendo consapevole che su questioni delicate come la legalità non ci possono essere deroghe. Rimandiamo quindi al mittente qualsiasi tentativo di confondere le acque. per quanto ci riguarda, siamo orgogliosi di aver dimostrato con fatti concreti di avere gli anticorpi per arginare qualsiasi tentativo di inquinamento del Partito Democratico”.

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