PD-PSI. L’INOPPORTUNO, IL FURBO, IL SOLITO, L’IRRIDUCIBILE E L’INTELLIGENTE

17 Settembre 2022

Il documento congiunto Pd-Psi e le polemiche a seguire richiedono un tentativo di sintesi. Ci sono diversi protagonisti e quindi diversi ruoli. Una breve premessa prima d’indicarli. Il segretario provinciale dem e candidato all’Ars Domenico Venuti viene accolto nella segretaria politica del Psi – lui solo, gli altri presenti in massa – e dopo 24 ore firma una nota con il segretario regionale e vicesegretario nazionale dei socialisti Nino Oddo che annuncia un accordo politico elettorale tra i due partiti ed il sostegno del Pd alla sua candidatura. Pd e Psi hanno stretto un’intesa a livello nazionale e regionale che di conseguenza deve trovare applicazione nei territori. Ma Venuti firma l’accordo senza avere prima interpellato il Pd trapanese. Lo ritiene superfluo perché nella città non può che esserci la conferma di ciò che è stato stabilito a Roma e Palermo. Andiamo ai protagonisti. 

L’inopportuno: E’ il segretario Venuti. Sbaglia tempi e modi per definire l’intesa con il Psi. Sapeva benissimo d’innescare la miccia, vista la storia di questo territorio e soltanto i numeri del 26 settembre diranno se è stata una mossa utile. Sicuramente azzardata. 

Il furbo: Nino Oddo con una firma ha “sbancato” un partito, non il suo, ma il Pd trapanese. I socialisti erano fuori gioco per le vicende nazionali e regionali e qui erano ancora più in difficoltà. Ha fatto la sua mossa ed ha vinto almeno il primo round. Conosce la politica ed i suoi meccanismi. E soprattutto conosce il Pd ed ha il pensiero lungo fino alle Comunali 2023. 

Il solito: Giacomo Tranchida, dem ad intermittenza, ha deciso di assumere il ruolo di dirigente di partito. Da sindaco civico che ha tenuto i partiti alla porta, prima di tutto il suo, ha riscoperto il piacere di sentirsi dem fino in fondo e si è scagliato alla sua maniera contro Venuti ed Oddo. L’ha fatto con una comunicazione unidirezionale e con una buona dose di politica del sospetto. E’ sempre lo stesso copione. Il pubblico-spettatore conosce ormai da tempo la trama. 

L’irriducibile: La presidente Valentina Villabuona non si arrende e lotterà fino alla fine per difendere l’unità che era stata raggiunta nel partito. Ci ha creduto quando in tanti pensavano al flop, ci crede anche oggi che il Pd rischia di finire in brandelli. E’ sempre stata chiara nella sua linea ed al momento è una delle poche garanzie che il Pd trapanese può mettere in campo. 

L’intelligente: Anche se in epoca social e con una comunicazione ormai senza regole – ti puoi sempre trovare un post tra i piedi -, quello che ha finora dimostrato equilibrio e saggezza è Dario Safina. Non si è fatto trascinare in una polemica che è soltanto dannosa per il suo partito ed ha scelto di rimanere con i piedi ben piantati nella campagna elettorale. E’ stata finora una scelta difficile perché la moderazione, il silenzio non sono più materia politica dei nostri giorni. 

Nota a margine, quando un partito non fa il partito per molto, troppo tempo, può finire in situazioni del genere. Quando un partito, piaccia o non piaccia, ha una leadership definita, solida, può giocarsi tutte le sue carte ed ha anche giocare, con il gatto col topo, con il suo nuovo-vecchio alleato. 

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