TRAPANI E LE NOTTI BIANCHE. LA NOTA DEL COMITATO RESIDENTI CENTRO STORICO

5 Settembre 2022

Il Comitato dei residenti del centro storico tira le somme dopo la tre giorni di Notti Bianche. “L’epilogo – si legge in una nota -, con la chiusura dei locali del centro storico per protesta contro le mosse dell’amministrazione ha messo, per una volta, tutti d’accordo. Ha avvicinato esercenti e residenti, entrambi accomunati dal desiderio di trasparenza e chiarezza delle norme, delle deroghe e delle ordinanze sindacali”. Il Comitato apre la vertenza regole e mette le cose in chiaro: “I residenti hanno il diritto di vedere rispettate le norme che regolano non solo gli orari ma soprattutto le modalità di organizzazione della Movida – corretta occupazione del suolo pubblico, livello del rumore, permessi Siae per attività all’esterno ed altro ancora -, così come anche gli esercenti devono avere una visione chiara ed ufficiale, non ufficiosa, del quadro regolamentare e di ciò che è permesso e di ciò che è vietato per legge, non per decisione estemporanea dell’amministrazione”. Il Comitato torna a spiegare le sue ragioni: “La nostra protesta non è contro i proprietari o i gestori dei locali tout-court ma chiede solo il rispetto delle regole per una serena convivenza, non solo di chi in centro risiede ma anche delle strutture ricettive locate in questa zona della città e che da una sana e regolamentata Movida possono trarre beneficio e non svantaggi, come la perdita di clientela data dalla quasi quotidiana trasformazione delle strade in discoteche a cielo aperto ed illegali, come riscontrato dai tecnici dell’ARPA lo scorso agosto in Piazza Lucatelli, che rende impossibile una serena permanenza di famiglie ed anziani”. Il Comitato si sofferma su un punto: “Ci sono turisti, così come residenti, che non sono alla ricerca di musica ad alto volume fino a tarda sera e per questo occorre un’offerta variegata d’intrattenimento”.  La nota punta poi a mettere in evidenza che “il Comune non ha adottato la classificazione acustica, atto rilevante ai fini della tutela della salute della popolazione”. Classificazione obbligatoria.

 

 

 

 

 

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