Uno schiaffo in piena faccia all’intera provincia di Trapani. E’ questo l’esito delle scelte per le candidature nel collegio uninominale di Marsala: si tratta del Comune che ha più abitanti e che diventa punto di riferimento per la geografia del sistema elettorale. Il territorio trapanese è stato sostanzialmente cancellato dall’agenda politica nazionale. La riduzione dei parlamentari aveva comunque “garantito” Trapani, consegnando ai Comuni della provincia un collegio fatto su misura, che avrebbe potuto esprimere il deputato del territorio. Ma le scelte nazionali e regionali hanno mortificato e poi cancellato questa opportunità. La città di Trapani, da capoluogo, paga ancora un prezzo altissimo. Continua ad essere tagliata fuori dalle dinamiche politiche che superano i suoi sempre più ristretti confini, prima ancora culturali e politici che territoriali. Lo schiaffo ricevuto in pieno viso dal territorio trapanese ha diverse “coloriture” politiche. C’è quella del centrodestra. In questo caso lo schiaffo arriva da Forza Italia con la candidatura dell’onorevole Marta Fascina, nata a Melito di Porto in Calabria. Non c’è mai stata l’ipotesi Mimmo Turano e l’alternativa sarebbe stata Giorgio Mulè. Dunque, fin dall’inizio, il collegio, per nome e per conto del centrodestra, non avrebbe mai avuto una soluzione “trapanese”. C’è poi lo schiaffo targato Partito Democratico. Rischia di essere lo schiaffo più duro. Il Pd trapanese aveva lavorato da partito e presentato una proposta importante, innovativa: l’ex assessore del Comune di Palermo Paolo Petralia Camassa, trapanese doc. Ma il Pd trapanese che ha parlato e si è mosso da partito, ha dovuto però fare i conti con le dirigenze nazionali e regionali che invece parlano un’altra lingua, quella della cricca, dei gruppi di potere, dei giochi al ribasso. E così Petralia è stato messo da parte per dare spazio al palermitano Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale del partito. Una scelta chiara, quella del Pd: il collegio è dato per perdente e noi non intendiamo modificare le previsioni dei sondaggi, si accomodi pure il centrodestra, che vista la situazione ha deciso di giocare pure d’azzardo con la candidatura di Fascina. Lo schiaffo del Terzo Polo (Italia Viva e Azione) è più moderato, meno forte perché la candidata Giulia Pantaleo ha nella sua carta d’identità scritto nata a Castelvetrano. Certo sta a Roma, ha un incarico importante perché rappresenta i giovani liberali, ma dovrebbe in qualche modo conoscere il suo territorio. Nel collegio uninominale Marsala c’è pure il candidato del Movimento di Clemente Mastella. La lista è Europeisti Mastella – Noi di Centro. Il candidato è Ignazio Cutrò ed è di Bivona (provincia di Agrigento). In corsa c’è pure la sinistra senza se e senza ma che punta sull’Unione Popolare e sull’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. L’Unione è un’alleanza tra Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Dema. Il candidato per l’uninominale è il marsalese Davide Licari, dirigente di Rifondazione. Ultima ma non ultima, perché fino al 25 settembre i candidati sono sullo stesso nastro di partenza, la candidata all’uninominale di Italexit Adriana Cavasino, coordinatrice provinciale del Movimento di Gianluigi Paragone e dirigente di Mazara del Vallo. Sei candidati in tutto in un’elezione che ha già dato un risultato prima del voto: la fine politica della provincia di Trapani. Candidati e candidature che dovranno essere ufficializzate nelle prossime ore dopo il vaglio delle commissioni elettorali. Vaglio che potrebbe riservare anche qualche sorpresa perché la presentazione delle liste e dei candidati è stata condizionata da un’assoluta confusione ed ancora in queste ore ci sono candidati che non hanno ben compreso il loro collegio di riferimento ed a domanda spesso non possono che balbettare in attesa di saperne di più. Come deriva democratica non c’è male!
CAMERA UNINOMINALE, IL TERRITORIO TRAPANESE CANCELLATO DAL VOTO
23 Agosto 2022
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