ERICE, L’AMMINISTRAZIONE TOSCANO AUMENTA LA TARI. L’OPPOSIZIONE CONTESTA E RILANCIA

12 Agosto 2022

L’amministrazione Toscano alza le mani in segno di resa e consegna agli ericini un aumento del 18% della “tassa” sui rifiuti per le utenze domestiche. Una stangata che si farà sentire nei bilanci delle famiglie. Nella gestione dell’aumento c’è una strategia politica perché la nota del Comune sottolinea anche che “non è stata invece aumentata la tassa relativa alle utenze non domestiche, attività commerciali per le quali è previsto un decremento pari al 12%. L’aumento medio è quindi pari al 15 per cento”. La mannaia della sindaca Toscano si è dunque abbattuta sulle utenze domestiche mentre quelle commerciali sono state lasciate al riparo. La sindaca si rifugia dietro la relazione dei funzionari. “Il rincaro del costo del servizio – si legge nella nota del Comune-, che negli ultimi 3 anni non ha subito aumenti significativi – nel 2021 Erice ha raggiunto l’81% di raccolta differenziata -, è essenzialmente dovuto agli aumenti di prezzi che hanno riguardato il conferimento dell’organico che proprio negli ultimi tre anni sono raddoppiati. Vale la pena precisare anche che l’inflazione del solo ultimo semestre è pari all’8% e nel frattempo lo smaltimento della frazione dell’umido è passata da 80 euro a tonnellata a 170 euro.  A ciò si aggiunge che gli impianti di trattamento dell’umido in Sicilia sono quasi tutti privati e le logiche dei prezzi soggiacciono a quelle del mercato. Dunque più c’è richiesta, cioè più i Comuni differenziano, più i prezzi dei conferimenti si alzano. Infine, c’è il fenomeno, solo siciliano, degli intermediari che stipulando accordi vuoto per pieno con gli impianti e rivendono a prezzi più alti ai Comuni i volumi di rifiuti conferibili. Altro motivo dell’aumento dei costi è attribuibile al fenomeno dell’abbandono rifiuti, soprattutto ingombranti e sfabbricidi, che hanno innalzato di molto il peso dei rifiuti conferiti”. La maggioranza consiliare non ha potuto far altro che prendere atto della relazione e della scelta politica dell’amministrazione ed ha votato l’aumento. L’opposizione ha fatto sentire la sua voce in aula ed ha poi votato contro. Il no all’aumento è arrivato da Simona Mannina, Piero Spina, Enzo Favara e Luigi De Vincenzi. Assente la consigliera Elisa Burgarella. Per l’opposizione che sta fuori dal consiglio l’aumento del 18% è “una misura amarissima, che deriva dalla inefficienza del servizio che è sotto gli occhi di tutti”, sottolinea il dirigente di Fronte Comune Vincenzo Maltese. Che aggiunge: “I costi dell’intero ciclo dei rifiuti sono fuori controllo, magari non sempre direttamente imputabili al Comune ma davvero difficili da accettare per quei cittadini che pagano già una Tari salatissima e differenziano i rifiuti”. Maltese sottolinea le condizioni critiche del centro storico e rincara la dose: “Inoltre l’amministrazione nulla dice sulle modalità di recupero forzoso dei crediti da parte dei cittadini inadempienti, cioè di coloro che non pagano nulla da anni, il cui eventuale recupero avrebbe inciso significativamente sul non aumento. Cosa di non poco conto, visto che il mancato introito della Tari a causa degli evasori deve essere per legge caricato sulla tariffa dell’anno successivo, con il risultato che a pagare gli aumenti sono sempre le famiglie in regola mentre gli evasori restano impuniti”.

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