Se non fosse vero – c’è un video di poco più di 8 minuti a confermarlo – potrebbe essere considerato l’elogio del paradosso, un’opera in atto unico che punta sul surreale ed invece le dimissioni del Presidente della Regione Nello Musumeci sono concrete, ufficiali. Certificate da qualche ora. Musumeci, dopo mesi di trattative, di scontri, di dimissioni annunciate e poi frenate, ha deciso di fare il grande passo. E qui l’elogio del paradosso, non ci sono motivazioni politiche dietro la sua scelta, ma quattro questioni tecniche. La prima: le scuole. Musumeci non ha voluto rendersi responsabile di due stop scolastici – perché si vota lì – per le elezioni. Gli studenti siciliani non possono permettersi di perdere giorni e giorni di studio per un voto prima nazionale e poi regionale. La seconda questione: il Covid. Musumeci fa il virologo e sottolinea che i casi aumentano e che in autunno, la scadenza naturale alla Regione avrebbe determinato il voto nei primi giorni di novembre, potrebbero essere ancora più rilevanti e ridurre drasticamente la partecipazione alle elezioni. La terza: una campagna elettorale infinita che avrebbe destabilizzato le forze politiche impegnate in mesi e mesi di scontro-confronto che la Sicilia difficilmente avrebbe retto. La quarta: i soldi. Una tornata elettorale costa circa 20 milioni di euro che, come ha sottolineato Musumeci, non sono bruscolini. Accorpando Politiche e Regionali i siciliani hanno così avuto un prendi due e paghi uno, come al supermercato. Musumeci si dimette ma rimane in campo, ribadendo che è pronto a ricandidarsi se il centrodestra rimarrà unito, altrimenti è pronto a fare quello che ha definito un passo di lato. Nel suo video-messaggio ha poi voluto ringraziare Giorgia Meloni perché lo ha lasciato libero di decidere. Ha anche aggiunto che dietro le sue dimissioni non ci sono manovre politiche e dunque un seggio al Parlamento nazionale per liberare il posto alla Presidenza della Regione.
REGIONE, MUSUMECI SI DIMETTE PER QUATTRO MOTIVI “TECNICI”
4 Agosto 2022
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