Egregi Direttori, ho avuto modo di leggere domenica 10 luglio u.s., la solita arrogante nota del Sindaco di Valderice e il fine controcanto del Commissario provinciale dell’UDC Fabio Bongiovanni che in sostanza riprendevano una interpellanza all’Assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità e al Presidente della Regione, depositata il 07 giugno 2022 all’ARS dal gruppo parlamentare del PD. Oggetto: revoca della delibera del governo della regione n° 292/2022 e nuova programmazione delle risorse. Insomma, in tutta la Sicilia, è diventata elemento di scontro la delibera del governo della regione di “apprezzamento” di un elenco di 124 opere che potrebbero essere finanziate, in futuro, non si sa da quale governo regionale considerato che il prossimo mese di Novembre i siciliani saranno chiamati al voto per rinnovare l’Assemblea Regionale Siciliana. Ma perchè la delibera in questione viene ritenuta illeggittima e dunque priva delle condizioni richieste dall’ordinamento che regola l’utilizzo dei fondi pubblici? La risposta è semplice e ragionevole. Tutti gli enti locali, attraverso procedure di evidenza pubblica (bandi o avvisi pubblici) devono essere messi nelle condizioni di concorrere con le loro progettualità a possibili finanziamenti. In questo caso si tratta di 213 milioni di anticipazioni statali relativi al Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC 2021-2027) definiti aggiuntivi a quelli strutturali garantiti dall’Unione Europea. Fatta questa indispensabile premessa, va ribadito che le risorse di che trattasi non sono state trasferite dallo Stato alla Regione. Cioè, il governo regionale ha operato senza avere i soldi in cassa. Ma l’aspetto ancora più grave ed inaccettabile è determinato dal fatto che Musumeci ed i suoi Assessori, consapevoli dei limiti della delibera, hanno convenuto di procedere comunque senza il preventivo parere della Commissione legislativa dell’ARS e in assenza delle schede tecniche che indicano il livello progettuale di ogni singola opera. Insomma, per usare un linguaggio più diretto ed evitare tecnicismi: il governo regionale ha deciso di individuare gli amici nei vari collegi elettorali della Sicilia per aprire la campagna elettorale per le Regionali, illudendo 124 realtà territoriali e scatenando ovunque scontri inenarrabili. Avrebbe invece dovuto preoccuparsi di programmare in funzione dei percorsi di evidenza pubblica e valutando cosa realmente è possibile realizzare in tempi ragionevoli con 213 milioni. Ma il dato ancora più grave è che queste risorse, sommate alle altre fonti di finanziamento dell’UE e del PNRR, se ben programmate, potrebbero invece rappresentare una occasione unica e forse irripetibile per la realizzazione di tante infrastrutture importanti per l’intera Isola, compreso il Porticciolo di Bonagia. Non mancano le risorse, manca la lealtà nei confronti dei cittadini e la capacità di attrezzare livelli progettuali che possono permettere di concorrere e di attivare la spesa in modo serio e concreto. C’è un rischio vero dietro scelte politiche così arbitrarie e di sapore elettoralistico che potrebbe anche trasformarsi in beffa, perchè rispetto alle scadenze, più di un’amministrazione potrebbe non essere pronta con progetti esecutivi cantierabili. Condizione che li porrebbe fuori dalla definitiva programmazione. Pertanto, egregi Direttori, mi chiedo, ancora una volta, come si fa a non capire che anche la partita del Porticciolo di Bonagia doveva e deve essere giocata senza furbizie elettorali e senza sotterfuggi. Apprendo, invece, che in queste ore il Sindaco di Valderice manifesta tutta la sua dotta ignoranza e la sua malafede nel definire incredibile che il gruppo parlamentare all’ARS del Pd abbia chiesto, circa un mese fa, tramite un atto ispettivo, la revoca della delibera di “apprezzamento”. Della serie, deve fare finta di non comprendere che quanto deliberato è pari al nulla e che se non tirerà fuori un progetto esecutivo munito di tutti gli atti conclusivi delle valutazioni ambientali ed approvativi in linea amministrativa, avrà solo dimostrato la sua incapacità a governare. Il Sindaco Stabile ha perso tre anni col “mistero” del vecchio progetto di messa in sicurezza senza chiarire che fine hanno fatto i soldi spesi per studi e consulenze disposte dal precedente responsabile unico del procedimento (RUP) e pagati dall’amministrazione Iovino-Stabile. Ora la vuole buttare in caciara con una serie di insulti e insistendo sulla “mancanza di dignità e sulla sete di potere del Pd” , mentre lui ne incarna la massima rappresentazione per il modo come continua a nascondere la verità sapendo che l’iter amministrativo relativo al porto è lontano dal concludersi e che anche per questo risulta irrilevante l’inclusione nella farlocca delibera di “apprezzamento” del governo Musumeci. Ecco un esempio concreto di “mestieranti della politica”, di “dilettanti allo sbaraglio”, di “mistificatori di alto rango” e di “esperti in operazioni elettorali” che hanno paralizzato per 14 anni la realizzazione del porto di Bonagia con un progetto che è stato bocciato, perchè carente e lacunoso. Nessun discredito, nessun insulto e nessuna propaganda politica dunque, da parte del Pd, ma una vera e propria denuncia a tutti i livelli dell’operazione elettorale posta in essere dal governo della Regione e subito recepita dal Sindaco Stabile. Il primo cittadino e l’Assessore Turano devono avere maggiore rispetto della comunità Valdericina che non merita di essere trattata in questo modo. Così si lasciano soltanto macerie sul territorio e si finisce per screditare la politica e la sua capacità d’intervento. Il Sindaco Stabile, l’Assessore Turano e il Commissario provinciale dell’UDC non possono permettersi di giocare con le parole e soprattutto non possono permettersi di ipotecare il futuro di Valderice. Il tempo è galantuomo e svelerà chi ha usato lo “strumento della verità” e chi ha preferito mistificare per soli scopi elettorali.
on.Camillo Oddo
componente direzione regionale PD