Per il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo il fronte rimane aperto e “caldo” perché in gioco ci sono diritti fondamentali che segnano la civiltà di un territorio. Il parlamentare – in un incontro con la candidata alle primarie regionali del Movimento Cinque Stelle Barbara Floridia – ha ribadito le sue critiche all’amministrazione comunale sulla gestione del caso degli assistenti igienico-sanitari specialistici che si occupano degli studenti disabili. “Il sindaco di Trapani – ha sottolineato -, in questa vicenda, si è mosso come il peggiore degli azzeccagarbugli, trincerandosi dietro un parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa per non fornire un servizio essenziale”. Santangelo ha rincarato la dose: “Ha considerato la nota del Ministro una risposta politica. Su questa vicenda si è determinato un vero e proprio cortocircuito. Con difficoltà eravamo riusciti con un’interrogazione ad avere una risposta del Ministro che chiaramente, ed anche tra le righe, indicava la soluzione che passa dal servizio fornito dai Comuni. Ma l’amministrazione ha scelto di andare avanti per la sua strada”. Tranchida ha sospeso il servizio dopo il parere del CGA che indica lo Stato e dunque il personale ATA come erogatori del servizio in questione”. Un intreccio di leggi e di competenze ed il parere del CGA vanno superati con nuove norme. Ed è l’impegno che Santangelo ed il Movimento Cinque Stelle hanno ribadito di voler definire con l’attività parlamentare. Le testimonianze delle famiglie che si confrontano con il tema della disabilità continuano a rimarcare che l’assistenza igienico-sanitaria specialista è quel che serve ai loro figli e che non può essere confusa o scambiata con gli interventi del personale ATA. Santangelo ha però voluto richiamare l’attenzione su un aspetto politico-culturale di questa vicenda: “Mi sarei aspettato una reazione della città. Ed invece, ancora una volta, abbiamo dimostrato di essere apatici. La disabilità viene vissuta come un problema che riguarda gli altri, ma disabili ci si può anche diventare e di conseguenza sarebbe necessario un altro approccio ai problemi ed una diversa sensibilità. Poi, diciamocela tutta, se questo territorio vota sempre le stesse persone, e ad Erice, ad esempio, è accaduto poco tempo fa, poi non si può pretendere una svolta culturale e non si può chiedere di risolvere problemi che rimarranno chiaramente irrisolti”.