MAZARA, VIA LIBERA DELLA CORTE DEI CONTI ALLE MISURE CORRETTIVE DEL COMUNE

18 Giugno 2022

Missione compiuta, almeno per il momento. La Corte dei Conti ha dato il suo via libera alle misure correttive adottate dal Comune di Mazara del Vallo per recuperare il disavanzo di oltre 33 milioni di euro per il cambio del metodo di calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità. Il piano prevede il ripianamento del disavanzo in 14 annualità da 2 milioni 360 mila euro all’anno. “L’approvazione delle misure correttive e del piano di rientro del disavanzo proposti dal Comune – hanno dichiarato il sindaco Salvatore Quinci e l’assessore al Bilancio Giacomo Mauro – ci consente di guardare al futuro con serenità, di sbloccare investimenti e spese necessarie per garantire i servizi naturalmente con la massima attenzione sia sul fronte delle uscite finanziarie che sul fronte delle riscossioni”. Si tratta, nella sostanza, del disco verde della Corte alle misure correttive proposte dal Comune a seguito dei controlli effettuati sui rendiconti degli esercizi finanziari 2017, 2018 e e 2019, con i quali si accertavano profili di irregolarità contabile e criticità per gli equilibri di bilancio. Il nuovo metodo di calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità – definito nel 2019 – ha fatto saltare i conti del Comune con l’intervento della Corte dei Conti, che ha accertato il disavanzo di 33 milioni di euro. “Il rendiconto 2019  – si legge nella nota del Comune – era stato chiuso con un avanzo di circa 6 milioni di euro in quanto nel fondo crediti di dubbia esigibilità era stata inserita solo una parte dei crediti non riscossi mentre a seguito del cambio del metodo di calcolo andavano inserite tutte le somme non riscosse dall’ente, circa 40 milioni di euro”. Le misure correttive sono state approvate dal consiglio comunale lo scorso mese di marzo ed hanno consentito di rideterminare il consuntivo 2019. Queste, in dettaglio, le misure che saranno adottate: maggiori entrate per un totale di circa 980mila euro: 600mila euro derivanti dall’aumento dell’aliquota Imu dello 0,5% riportandola all’1,01% dopo la diminuzione operata nel 2020 allo 0,96%, 150mila euro derivanti dall’adeguamento del gettito di nuove aree edificabili, 156mila euro derivanti dall’aumento delle tariffe dell’imposta di soggiorno e 75mila euro  derivanti dall’aumento di tariffe di diritti di istruttoria e accertamenti tecnici; riduzione strutturale delle spese, per un importo complessivo di circa 1 milione 380mila euro: circa 800mila euro derivanti da riduzione costi di gestione e manutentivi dei vari settori comunali, 130mila euro derivanti da minori stanziamenti per attività di Protezione Civile che dovrebbero essere compensati da ristori nazionali e regionali, 90mila euro derivanti dalla riduzione di costi su iniziative culturali, turistiche e sportive, 130mila euro di minori costi manutentivi cimiteriali, circa 220mila euro di riduzione costi dei Servizi Sociali operata a mezzo di sostituzione di maggiori entrate da interventi statali e regionali. 

Notizie Correlate