ENTE SVILUPPO AGRICOLO, RENDA: “RISPETTATE IL REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE”

16 Giugno 2022

Carta canta ed il tempo passa. La carta è quella del nuovo regolamento di organizzazione dell’Ente Sviluppo Agricolo. Il tempo rimanda al 2012 quando la Regione lo ha reso esecutivo ed adottato. Dunque, 10 anni! Ed un problema da risolvere. Lo spiega con dovizia di particolari Il coordinatore FSI-USAE Diego Renda. “Le Amministrazioni ESA che si sono succedute in questi anni  – si legge in una nota – hanno disatteso l’ordine perentorio statuito dal Governo regionale di riclassificazione delle posizioni economiche del personale dell’ente tramite il provvedimento deliberativo di parificazione ed equiparazione con l’omologo personale dell’amministrazione regionale per l’applicazione del nuovo contratto regionale di lavoro”. Quindi, contratto inapplicato e dipendenti penalizzati. Renda aggiunge un ulteriore elemento: “L’attuale amministrazione ESA, nominata dal Presidente della Regione, ha superato ogni limite alla decenza: con l’occasione di provvedere alla riclassificazione ha approvato due deliberazioni con le quali vengono stravolte le tabelle di equiparazione vigenti approvate dal Governo regionale,  proponendo altresì allo stesso Governo una modifica del regolamento di organizzazione dell’ente, reso esecutivo nel 2012 dalla Giunta, per l’aumento delle postazioni dirigenziali dell’ente, con la prospettiva di una futura attribuzione di postazioni dirigenziali al personale del comparto non dirigenziale dell’nte del tutto illegittima ed illegale tenuto conto che su tale intenzione l’ARAN Sicilia ha già specificato formalmente nel recente passato all’Ente che tale possibilità è del tutto illegale”. Renda sottolinea che i dipendenti dell’ESA hanno reagito rivolgendosi ai Tribunali: “Parecchi ricorsi che certamente produrranno un considerevole danno erariale per le casse regionali, stante il lungo tempo trascorso”. Il sindacalista, nella sua nota, va al punto: “E’ indubbio che la tempestiva riclassificazione verso il contratto regionale, in tempi adeguati, avrebbe comportato per i dipendenti dell’ESA, ove assolta da parte dell’amministrazione dell’ente, senza vizi di illegalità ed illegittimità negli atti proposti, il giusto trattamento stipendiale di parificazione con gli omologhi dipendenti dell’amministrazione regionale ed enti regionali”. Da qui l’affondo di Renda: “In questo contesto inqualificabile vi è di più. L’amministrazione ESA e la direzione generale facente funzioni, anziché allinearsi ai dettami normativi di legge e ai contratti, nel rispetto delle relazioni sindacali, hanno disatteso la preventiva e
obbligatoria contrattazione con le organizzazioni sindacali presenti all’ESA in sede decentrata di ente tramite una semplice informativa. Tali deliberazioni approvate dal consiglio d’amministrazione dell’ESA, che hanno il parere negativo del Collegio dei Revisori dell’ente, sono al momento oggetto di controllo da parte dell’Assessorato Agricoltura per l’obbligatoria trasmissione in Giunta regionale”. Il dirigente sindacale conclude la sua nota con una domanda: “Quanti lustri ancora dovranno passare affinché il
personale ESA possa usufruire dei benefici contrattuali previsti dalla legge?

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