L’Assemblea dei Sindaci del Libero Consorzio Comunale di Trapani s’infuoca. La miccia: le variazioni di bilancio che il sindaco Giacomo Tranchida avrebbe voluto approfondire ed anche modificare e che gli altri sindaci ed il Commissario Raimondo Cerami avrebbero voluto approvare. Tranchida per evitarlo ha lasciato la seduta ed ha fatto mancare il numero legale. La risposta di Cerami è stata durissima perché ha messo in discussione il senso di responsabilità del primo cittadino che, a sua volta, ha replicato a muso duro: “Apprendo dalla stampa delle deliranti dichiarazioni del Commissario Cerami che mi accusa di gesto d’irresponsabilità nell’aver di fatto provvisoriamente bloccato tale impostazione nell’attesa di un confronto con i sindaci, molti assenti ma sicuramente e doverosamente sensibili ai temi posti quanto meno per rispetto delle proprie comunità che ogni giorno patiscono le disfunzioni del Libero Consorzio. Il Commissario Cerami azzarda poi in mio danno l’accusa di non sapere rispettare le regole della democrazia. Mi fa sorridere anche tale accusa da parte di chi ha gestito in solitudine, unto della nomina governativa ma non legittimato democraticamente dal voto popolare né assembleare, facendo il bello ed il cattivo tempo sulle sorti del territorio provinciale, carne da macello del personale precario e non solo del Libero Consorzio, non considerando anzi penalizzando il patrimonio culturale anche immateriale, vedasi lo sfratto alla Salerniana per non parlare di quello incombente all’Università”. Tranchida chiama in causa anche gli altri colleghi presenti – erano in 15 su 25 – e li divide in due categorie: “Per alcuni distratti e taluni pavidi colleghi sindaci questa è l’alta cultura democratica – istituzionale di cui ha bisogno la nostra provincia? Io ed altri, consci delle nostre responsabilità e ruoli la pensiamo in maniera ben diversa. Se il Commissario e taluni colleghi pensano che l ‘Assemblea dei Sindaci sia lo scendiletto politico del “padrone” di turno sbagliano! Come continuano a sbagliare nel non ascoltare le istanze delle comunità provinciali e dei portatori d’interesse ivi comprese quelle del mondo imprenditoriale”. Tranchida indica nel merito l’oggetto del contendere: “La manovra di bilancio prevedeva l’impiego integrale dell’avanzo libero di amministrazione per circa 36.000.000 di euro con taluni condivisibili interventi nelle scuole, l’impiego di ben 15.000.000 euro per far fronte agli aumenti energetici ed in particolare del prezziario regionale delle opere pubbliche, interventi diversi ma non specificati di manutenzioni, e poi il rifacimento del look di Palazzo Riccio più la climatizzazione di alcuni altri locali per circa 3.600.000 euro. Rispetto a tale ed in parte discutibile programmazione ho posto la necessità del debito di approfondimento e dunque di un breve rinvio della trattazione, ponendo alcuni quesiti e stigmatizzando la latitanza del governo provinciale a fronte di alcune emergenze”. Il sindaco indica le priorità che avrebbe voluto discutere: Villino Nasi, l’illuminazione della Strada Provinciale 21, quelli sulla SP Torrebianca-Difali-Erice centro storico, Facoltà di Enologia di Marsala, interventi di edilizia scolastica per l’Istituto Damiani di Marsala e per altri istituti, la riapertura del ponte sul fiume Arena a Mazara del Vallo. Tranchida finisce per aggiungere nel contenzioso anche le politiche turistiche ed i rapporti tra Consorzio e Distretto Turistico. Lo scontro è aperto e si presenta a tutto campo.