ERICE, CANTIERE AL BIVIO. O RILANCIA, O CHIUDE

1 Febbraio 2022

Il “Cantiere” barcolla. E’ nato per le Comunali di Erice ma rischia di essere condizionato dal voto che c’è stato, quello di Alcamo, e da quello che ci sarà, le Regionali di fine d’anno. Le elezioni alcamesi sono più che mai presenti nel confronto di questi giorni e di queste ore. Sono presenti perché VIA e Fratelli d’Italia sono andati divisi, il Movimento ha scelto il candidato sindaco Massimo Cassarà, la Destra ha puntato sul suo coordinatore cittadino Alessandro Fundarò. Hanno perso entrambi, ma le scorie sarebbero rimaste. Di conseguenza portare VIA su una candidatura targata FdI è quanto mai difficile. E vale anche il contrario, portare FdI su una candidatura di VIA che però ha rotto gli indugi ed ha messo in campo il presidente di Cives Piero Spina, che può contare anche sul sostegno di Cittadini per Erice e di Generazione Futura. Le vicende alcamesi entrano in gioco anche su un altro versante. L’incursione dell’Udc che ha aperto ad una candidatura di Carlo Gianformaggio ha aperto un varco nel Cantiere. Candidatura che almeno in questa fase non ha ottenuto il via libera del diretto interessato che non ha in alcun modo sciolto la riserva, ma che ha aperto il dibattito nel Cantiere registrando l’attenzione di Fratelli d’Italia e di “Amo Erice” del presidente del consiglio comunale di Trapani Giuseppe Guaiana. La mossa repentina di VIA con Spina ha provato dunque a fare da deterrente al colpo a sorpresa dell’Udc. Non a caso, già ieri, il Psi ha provato a mettere ordine in una coalizione che rischia di rompersi. L’onorevole Nino Oddo ha fatto appello all’unità ed ha assicurato di lavorare per tenere unito il fronte. Ma ci sono anche le Regionali di fine d’anno a definire un quadro di sostanziale instabilità. Se VIA e Fratelli d’Italia non intendono fare passi indietro, gli altri non sono equidistanti. Guaiana, ad esempio, è sempre più vicino ad una candidatura all’Ars nella lista della Destra. Il Movimento Cinque Stelle si è ufficialmente sfilato dal Cantiere annunciando una sua candidatura a sindaco che porta verso Maurizio Oddo. Una scelta autonoma che finirebbe per offrire all’elettorato ericino un’altra soluzione non più legata all’accordo per un’alternativa di programma all’amministrazione della sindaca Daniela Toscano, ma sicuramente più politica e con l’obiettivo di rilanciare le quotazioni dei grillini che stanno attraversando una fase difficile al loro interno. Il Cantiere è nato lo scorso 15 novembre dell’anno scorso. Un documento firmato da Alessandro Barracco (M5S), Dino Manzo (Psi), Enzo Testagrossa (MNA), Piero Spina (Cives), Giuseppe Vassallo (Fratelli d’Italia), Simona Mannina (VIA) e Giuseppe Randazzo (Amo Erice) poneva le basi per la nascita del Cantiere. Le firme in questione erano senza sigle di partito, anche se tutti i firmatari erano rappresentanti di partito o di movimenti. Il Cantiere avrebbe dovuto definire un progetto civico, andando oltre gli schieramenti ed unendo chi non ha condiviso e continua a non condividere l’azione di governo della sindaca Daniela Toscano. Oggi lo stesso Cantiere è chiamato a dire se esiste ancora indicando chi ne fa realmente parte. Non è cosa da poco per definire gli equilibri politici che affronteranno le imminenti Comunali.

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