TRAPANI, GRECO NON SI SCUSA. SPIEGA, ARGOMENTA E CHIAMA IN CAUSA IL PD

25 Gennaio 2022

Rocco Greco è stato chiamato a chiarire ed a chiarito. Una sua nota prova a mettere le cose in ordine. Lo scontro con il Pd trapanese rimane frontale ma il vicepresidente non intende seguire l’interpretazione del suo post espressa dai democratici. “È doveroso chiarire – scrive -, date le strumentalizzazioni innescate da alcuni rappresentanti del Pd trapanese in cerca di gloria, le reali intenzioni che hanno mosso le mie esternazioni su un post su Facebook. Il contenuto del post trattava dell’ultimo decreto legge con il quale il governo ha vietato, a partire dal 10 gennaio, tutte le attività sportive, federali di gruppo, ai ragazzi che hanno compiuto il dodicesimo anno d’età e che per scelta – giusta o sbagliata che sia non tocca a noi giudicare – dei propri genitori non hanno fatto il vaccino e pertanto sono privi di green pass rafforzato. Non mi sono mai permesso di esprimere giudizi sulle scelte personali sul vaccino, che ritengo sia stata un’arma importantissima, soprattutto nelle prime battute della pandemia, per ridurre i gravi sintomi di questo virus, ma a 2 anni dall’inizio di questo incubo, obbligare ad una vaccinazione di massa anche i bambini, pensando di raggiungere gli obiettivi dal governo prefissati attraverso divieti assolutamente discriminatori lo trovo ingiusto ed estremamente vergognoso”. Greco spiega il tenore del suo post: “A ridosso di questa Giornata Mondiale della Memoria, il mio intento era quello di scuotere tutte le coscienze a ricordare le discriminazioni vissute dai bambini ebrei e pertanto il mio riferimento a quel periodo era rigorosamente limitato ai divieti e non alle torture e alle gravi sofferenze patite in quel tragico periodo storico. Sappiamo tutti che i divieti incidono negativamente sulla psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, che va sempre tutelata come bene insegnano i grandi studiosi della psiche”. Greco non cambia idea ed affonda il colpo:  “A dire il vero mi sarei aspettato proprio da questo Pd, che tanto decanta le pari opportunità in tutte le sedi, un intervento duro a tutela dei bambini ed invece appoggia una norma che parte proprio da un divieto per creare diversità e discriminazioni di ogni genere. Sono sinceramente dispiaciuto di aver dato modo a chi non mi conosce assolutamente di innescare un attacco mediatico nei miei confronti, ma orgoglioso di essere riuscito ad attirare l’attenzione e creare un importante discussione sul tema delle discriminazioni che stanno vivendo i nostri bambini. Mi auguro che l’argomento possa essere rivalutato dagli organi competenti”.

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