EMERGENZA VIRUS, SINDACO VENUTI: “CAOS INACCETTABILE DOPO DUE ANNI DI PANDEMIA”

8 Gennaio 2022

Il sindaco di Salemi Domenico Venuti picchia duro: Tracciamento dei casi Covid pressoché inesistente e caos organizzativo soprattutto nella scuola, dove alle misure insufficienti disposte dal governo nazionale si aggiungono anche l’incertezza e lo scaricabarile sui sindaci che, in zona gialla, non hanno alcun potere decisionale per un eventuale stop alla didattica in presenza”. In discussione, in particolare, la riapertura delle scuole lunedì prossimo. Il primo cittadino fa il punto della situazione: “L’Asp ha emanato un provvedimento con il quale, secondo parametri scientifici, propone alla Regione l’istituzione della zona arancione per tutti i Comuni della provincia di Trapani ad eccezione di Salemi e Vita, dove in questo momento non si registrano alti parametri di contagio”. Ma secondo Venuti “in questi ultimi giorni in Sicilia si è respirata un’aria di caos, la stessa che si respira ancora a 48 ore dal rientro in classe, per colpa di una macchina decisionale impreparata e disorganizzata, tanto sulla scuola quanto su tamponi e tracciamenti”. Il sindaco punta il dito contro l’ordinanza del Presidente della Regione Nello Musumeci che stabilisce la zona arancione per 42 Comuni dell’Isola: soltanto in zona arancione può essere rinviata la riapertura delle scuole: “Si è creato ulteriore caos e invece la storia recente ci aveva insegnato che si può venire fuori da situazioni difficili con provvedimenti omogenei”. Venuti è un fiume in piena: “A due anni dallo scoppio della pandemia è inaccettabile assistere al caos e allo stato di incertezza di questi giorni. A questo si aggiunge l’assoluta mancanza di regole e prevenzione sul trasporto pubblico locale, la carenza di personale Asp per il tracciamento e la penuria di tamponi. Tutto ciò finisce per vanificare il generoso sforzo degli operatori sul campo. Questa impreparazione dei livelli decisionali, a due anni dall’arrivo del Covid, è inaccettabile”. Il sindaco conclude il suo “sfogo” istituzionale chiarendo la sua posizione sulla scuola e sulla didattica a distanza: “Chiudere non può essere la soluzione, ne pagherebbero il conto studenti e famiglie. La scuola non è mai stata un problema sotto l’aspetto legato al Covid e non avrebbe alcun senso chiudere per prima cosa gli istituti e ricorrere alla Dad in un Paese che, invece, rimane aperto per tutte le altre attività”.

Notizie Correlate