EMERGENZA COVID, ORLANDO (ANCI SICILIA): “LA REGIONE RINVIA DI TRE GIORNI L’APERTURA DELLE SCUOLE”

8 Gennaio 2022

La situazione è ormai sfuggita ad ogni controllo ed il governo nazionale è sempre più fuori bussola. In particolare sulla riapertura delle scuole. Da qui una sorta di “intervento sostitutivo” delle altre istituzioni, le Regioni in particolare che sono in prima linea assieme ai Comuni. Così la Regione siciliana ha deciso di rinviare l’apertura delle scuole di tre giorni. Una soluzione definita all’interno della cabina di regia regionale, che si è riunita alla presenza degli assessori alla Salute ed alla Pubblica Istruzione Ruggero Razza e Roberto Lagalla. Riapertura rinviata per avviare una verifica su tutti gli aspetti organizzativi per consentire il ritorno a scuola in sicurezza dopo l’impennata dei contagi. Una nuova riunione della task force si terrà mercoledì prossimo per fare il punto della situazione. Soluzione quella del rinvio che ha il pieno sostegno dell’ANCI Sicilia. I sindaci erano pronti a fare la loro parte per contrastare la chiusura del governo nazionale a qualsiasi confronto sulla questione. “Il governo regionale – si legge in una nota dell’ANCI regionale -, accogliendo la nostra richiesta e condividendo la preoccupazione degli oltre 200 sindaci siciliani che proprio ieri si sono riuniti per affrontare il tema del rientro a scuola, ha ritenuto di accogliere la proposta delle amministrazioni locali e di utilizzare ogni strumento giuridico per impedire la riapertura delle scuole in presenza. In assenza di tale intervento i sindaci erano già pronti a intervenire avvalendosi dell’articolo del Testo Unico Enti Locali”. Il Presidente di ANCI Sicilia Leoluca Orlando ha sottolineato che “la nostra posizione è stata condivisa da tutti gli operatori del mondo scolastico, consapevoli della necessità di superare l’attuale situazione di confusione generata anche da norme contraddittorie che gli stessi dirigenti scolastici ritengono di impossibile attuazione”. Una bocciatura senz’appello della linea del governo nazionale. Linea che rasenta lo stato confusionale di un esecutivo che sta facendo pagare all’Italia il prezzo altissimo delle sue contraddizioni interne e di una mediazione continua che porta a provvedimenti inefficaci, cervellotici ed a volte privi di senso. In queste ore è in atto una crisi istituzionale strisciante che rischia di portare ad una deriva democratica.

 

 

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