ERICE, IL PD, I CINQUE STELLE E LUIGI PIRANDELLO

4 Dicembre 2021

Vorrebbero volersi bene, ma proprio non ci riescono. Anche le più buone intenzioni finiscono per frantumarsi sulle contraddizioni, sui malintesi. Pd e Movimento Cinque Stelle non si capiscono. Almeno ad Erice. Ed allora documenti e contro documenti. Dopo l’ultimo incontro per parlare delle Comunali dell’anno prossimo la polemica ha avuto la meglio. Il segretario del Pd ericino Vito Brillante ha provato a sintetizzare il contenuto della “bilaterale” e ne ha approfittato per rimarcare quel che non gli era piaciuto: “In un clima cordiale si sono discussi vari punti e in più contatti, sia telefonici che di presenza, si sono fatte varie ipotesi per cercare di approdare ad un accordo che potesse coinvolgere i pentastellati sul prossimo governo della città, tra cui anche l’ipotesi delle elezioni primarie rigettate dal Movimento nell’ultimo incontro. Intanto, pur dialogando con noi, partecipavano ad incontri con l’opposizione, firmando documenti politici congiunti con una e con l’altra parte”. Come dire: con il piede in due staffe. Nient’affatto è la replica dei Cinque Stelle affidata al senatore Vincenzo Maurizio Santangelo: “E’ bene ribadire che il Movimento Cinque Stelle ha sempre  operato con la massima trasparenza in vista dei prossimi importanti  impegni amministrativi che riguardano diversi Comuni della provincia  trapanese. Infatti, quando abbiamo partecipato all’incontro con il Pd era noto che  parallelamente avevamo già avviato delle interlocuzioni con altre forze  civiche”. Le altre forze civiche sono quelle che fanno parte del “Cantiere Erice 2022” e che sono pronte a presentare un progetto alternativo all’attuale amministrazione. Il senatore mette le cose in chiaro anche sulle primarie. Il problema è un altro. “Il Pd – aggiunge Santangelo – era a conoscenza anche della posizione del Movimento Cinque Stelle nei confronti dell’attuale sindaca Daniela Toscano e dall’impossibilità, per noi, di accettare una sua ricandidatura”. Quindi no alla Toscano sia o senza primarie. Quindi primarie possibili soltanto senza la partecipazione della sindaca, che però è la candidata del Pd, con o senza primarie. Santangelo argomenta sul punto: “Da qui la nostra proposta di avviare un percorso condiviso che fosse  anche fondato sulla presenza di volti nuovi, con l’obiettivo di  realizzare quel deciso cambio di passo che i cittadini si aspettano  dalla politica ericina”. Brillante va avanti e bacchetta i pentastellati: “Per quello che ci riguarda non possiamo accettare un modo di fare politica che non ci appartiene, così come non possiamo accettare la politica dei veti su persone che si sono spese per il bene comune e non comprendiamo come mai una sindaca uscente che, a nostro avviso, ha ottimamente lavorato in questi cinque anni, debba rinunciare ad un progetto futuro che può vedere Erice, grazie a tanti progetti realizzati e tanti finanziamenti arrivati ed ad altri che arriveranno, capo fila virtuosa di una vasta area geografica”. Dichiarazione amara per il senatore che ribatte: “Le parole del segretario Vito Brillante portano a degli  interrogativi sulla reale volontà, nonché sul modo di fare politica, del  Pd di Erice, che sembra ben lungi dall’essere condiviso, concretizzandosi  nella mera gestione di accordi e poltrone diventando quasi surreale”. Riassumendo il Pd dice ai grillini: non potete mettere veti, la sindaca ha il diritto di ricandidarsi e ci sono i fatti e le realizzazioni che parlano per lei. Il Movimento dice al Pd: non abbiamo alcuna intenzione di sostenere la ricandidatura della Toscano, non riteniamo che abbia amministrato bene e di conseguenza pensiamo ad un progetto nuovo. Ci si potrebbe chiedere, con questi presupposti, perché incontrarsi. Le due linee politiche sono inconciliabili e per rendere conciliabili una delle due parti dovrebbe smentire se stessa. E’ questo il punto. Il Pd è pronto a consolidare la sua coalizione partendo dal buongoverno dell’amministrazione Toscano. Paradossalmente il veto grillino sulla sindaca diventa il male minore. Anche senza la Toscano i democratici non potrebbero che rivendicare l’azione di governo perché l’hanno condivisa e ne sono parte integrante. Il Movimento è sempre stato all’opposizione e continua ad esserlo, di conseguenza anche se la Toscano venisse messa da parte, sarebbe necessario definire un nuovo progetto di discontinuità rispetto a cinque anni di amministrazione che stanno per concludersi. Discontinuità che il Pd non potrebbe accettare se non smentendo se stesso. Purtuttavia il segretario Brillante non si rassegna: “Possiamo, però, accettare un ulteriore incontro che porti ad un accordo su un programma di governo che veda in una alleanza di forze riformiste un futuro illuminato di buone proposte e progetti che sappiano guardare avanti, tenendo presente un principio importantissimo e cioè che la politica quella con la p maiuscola si fa nell’interesse della collettività e mette da parte contrapposizioni personali che a nulla servono, tranne che alimentare infruttuose polemiche”. Anche il senatore non si rassegna: “Il Movimento Cinque Stelle intende ribadire fermamente la propria  disponibilità a dialogare anche ad Erice con il Pd, come proficuamente  ha già fatto in altri Comuni trapanesi, al fine di gettare le basi per un’alleanza basata su solide fondamenta costruite in modo condiviso e  non su pacchetti chissà da chi già preconfezionati”. Una matassa difficile da sbrogliare. Che rimanda a Pirandello: Così è se vi pare.

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