TRAPANI, ASSISTENZA AGLI ALUNNI DISABILI. ECCO PERCHE’ IL NODO NON SI SCIOGLIE

6 Novembre 2021

Il nodo dell’assistenza agli alunni disabili non si scioglie. Neanche dopo l’audizione in Prima Commissione all’Ars del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e neanche dopo il voto del Parlamento siciliano che ha approvato un ordine del giorno presentato dall’onorevole Eleonora Lo Curto. Nella nuova presa di posizione del primo cittadino si fa riferimento alle dichiarazioni – in Commissione – dell’assessore regionale alla Famiglia Antonio Scavone: “Mi ha invitato ad utilizzare le economie dei fondi del Distretto D50 per farsi carico di alcuni interventi in campo igienico personale nelle scuole a favore degli alunni disabili, servizio che, come ormai, assodato, ricade in campo all’amministrazione scolastica”. Quindi di competenza statale. Tranchida fa un’apertura formale ma non di sostanza: “Ebbene, siccome riteniamo meritevole la ricerca di una soluzione legittima, anche se tampone, chiediamo all’assessore Scavone la formale autorizzazione ad utilizzare questi fondi per il servizio di cui si discute, ad oggi tuttavia non previsti nelle linee guida regionali per la programmazione delle risorse del Piano di Zona quale fattispecie attivabile; e ciò in quanto lo stesso assessorato, presieduto da Scavone, non consente spese per servizi che non siano di competenza comunale”. Ed il punto che ferma il confronto è proprio questo. Lo pone in evidenza l’ordine del giorno approvato, all’unanimità, dall’Ars. “La competenza – si legge – a fornire il servizio di assistenza specializzata di tipo igienico-personale agli alunni disabili gravi e gravissimi spetta ai Comuni per le scuole del primo ciclo d’istruzione ed al Libero Consorzio Comunale per le scuole del secondo ciclo d’istruzione. Il Ministero dell’Istruzione, attraverso i collaboratori scolastici formati, si limita a fornire un’assistenza di base agli alunni non specificatamente rapportata alla particolare condizione di gravità dei soggetti gravi e gravissimi, che resta appannaggio e competenza dell’ente locale”. La vertenza è dunque questa. Il Comune di Trapani non riconosce – perché sottolinea non l’ha riscontrato nelle leggi in materia – la differenza tra assistenza di base ed assistenza specialistica. Non riconoscendo questa differenza “carica” l’intero servizio sullo Stato e di conseguenza pone all’assessore Scavone il problema di utilizzare i fondi (Distretto D50) del Piani di Zona per un servizio che considera non comunale. Ma i fondi in questione vanno utilizzati per servizi di competenza comunale. L’Ars fa invece differenza tra le due fasi dell’assistenza (di base e specialistica) e pone quella per i disabili gravi e gravissimi in capo alle amministrazioni locali. Quindi di competenza dei Comuni. Seguendo questa interpretazione delle leggi il Comune di Trapani avrebbe non soltanto l’obbligo di fornire il servizio – starebbe negando il diritto allo studio – ma potrebbe legittimamente utilizzare i fondi del Distretto D50 senza la necessità di alcuna autorizzazione assessoriale così come richiesta da Tranchida. Di conseguenza, dopo l’audizione e dopo il voto dell’Ars, la questione rimane aperta e le posizioni rimangono alternative.

 


 

 

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