I FATTI DI ROMA E LA RISPOSTA CON IL SELFIE

10 Ottobre 2021

Abbiamo fatto il nostro selfie e di conseguenza la situazione è sotto controllo. Abbiamo espresso la nostra solidarietà alla Cgil ed anche questa è fatta. Sempre e comunque con gli immancabili selfie, con le frasi di circostanza, che in un mondo virtuale come quello dei social riescono ad essere ancora più virtuali del virtuale. Alla fine un grande ammasso di vuoto. Politico, culturale. Ci siamo messi in posa e sorridenti e la nostra coscienza antifascista, democratica e progressista è al sicuro. Di fronte ad una forza d’urto antidemocratica, chiaramente e volutamente ignorante la nostra risposta è il selfie. E’ la vicinanza alla Cgil in questa domenica. Poi lunedì si vedrà. C’è chi tra una foto e l’altra ha dato qualche lezione di democrazia. A chi? A quelli che assaltano le sedi di un sindacato? A quelli che assaltano un Pronto Soccorso? Ma un confronto serio su quello che accaduto è così difficile? Bisogna aggrapparsi soltanto alle lucide parole del segretario nazionale della Cgil? Ma cosa vuole questo, qualcuno dirà, se avrà avuto la pazienza di arrivare fino a queste righe? Vorrei un po’ di senso di responsabilità, di consapevolezza. Come? Con un sindacato che avrebbe già annunciato una riunione congiunta per fare il punto e per definire una serie d’iniziative? Con qualcuno che amministra pronto a chiedere una riunione in Prefettura per capire se Roma è comunque un fatto eclatante ma unico o possono esserci tante piccole Roma, se c’è il rischio di uno spirito di emulazione. Con l’annuncio dei partiti di avere convocato le rispettive segreterie, se esistono ancora le rispettive coalizioni. Con l’avvio di profonda riflessione su ciò che sta diventando il nostro Paese, per evitare che dopo i fatti di Roma vi sia, come spesso è accaduto l’oblio, fino al nuovo fatto eclatante. Mi sarei aspettato uno, due, 24 sindaci ed un commissario, pronti ad incontrarsi, a definire una strategia. Perché se i fatti di Roma sono gravi e sono gravi non sarà il selfie a risolvere i problemi. Tutto ormai è spettacolo anche le questioni più drammatiche. Di fronte a tanta superficialità, la violenza trova strada, humus culturale. Perché siamo ormai cosi condizionati da una società liquida che tutto scorre come se nulla fosse, tutto è rappresentazione, o appare tale e la nostra risposta è quasi sempre teatrale. Buon selfie. Alla prossima.                                                                                                         Vito Manca

Notizie Correlate