INCENDIO BARACCOPOLI, ARTICOLO UNO: “ISTITUZIONI, POLITICA ED ECONOMIA GUARDANO ALTROVE”

30 Settembre 2021

Dopo il rogo e la morte di un migrante nell’ex Cementificio di contrada Bresciana Soprana arrivano le prime reazioni politiche. Si fa sentire Articolo Uno: “L’incendio che ha distrutto il campo di baracche e ricoveri di fortuna all’ex Cementificio di Selinunte e provocato la morte di un lavoratore migrante, ha messo a nudo una realtà da molti conosciuta e da tutti ignorata. L’economia agricola locale attinge a questa massa di lavoratori extracomunitari per poter mandare avanti la propria produzione, che diversamente non sarebbe più in grado di sostenere. Un esercito di manovalanza sempre disponibile e a basso costo che tiene in piedi le nostre aziende”. Ma c’è anche altro ed Articolo Uno prova a denunciarlo: “Dopo il duro lavoro quotidiano queste persone diventano invisibili, rimangono ai margini della comunità, non hanno né diritti né dignità. Tutti sanno di questa baraccopoli che contiene centinaia di uomini ammassati in condizioni incivili, dove i rischi e l’incidente sono sempre ampiamente prevedibili, come tragicamente accaduto. Non è accettabile che ancora oggi ci siano forme di sfruttamento di esseri umani che richiamano la condizione della schiavitù”. Da qui l’affondo: “Eppure le istituzioni, la politica, l’economia voltano lo sguardo altrove. Il problema
non li sfiora”. Nella sua nota Articolo Uno chiama in causa anche i due Comuni interessati: “Le amministrazioni comunali di Castelvetrano e Campobello di Mazara hanno, in questa situazione, un ruolo fondamentale da esercitare e si devono assumere la responsabilità di fornire soluzioni per realizzare condizioni di migliore accoglienza e dignità nei confronti di lavoratori che forniscono un contributo importante alle loro comunità. Articolo Uno chiede che venga immediatamente aperto un tavolo di iniziative tra Prefettura ed enti locali interessati per avviare, con urgenza, tutti i provvedimenti necessari a risolvere l’emergenza”.

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