CASTELVETRANO, INCENDIO NELLA BARACCOPOLI DEI MIGRANTI. UN MORTO

30 Settembre 2021

Forse qualche muso perbenista proverà a storcersi. Forse qualcuno – anche tanti – non sarà d’accordo. Ma quella di contrada Bresciana Soprana è da annoverare come un’altra morte sul lavoro. Quel tipo di lavoro, nei campi, che gli italiani non vogliono più fare e che lasciano agli extracomunitari. Uno di loro, ieri sera, nella tardata sera di ieri, è morto. Carbonizzato. Non ce l’ha fatta a salvarsi, a liberarsi dalle fiamme che hanno devastato il suo corpo. Era in una sorta di terra di nessuno, nell’area dell’ex cementificio “Cascio”, meglio conosciuto come la baraccopoli. Dove si raduna la forza lavoro da utilizzare nelle campagne di Castelvetrano e della vicinissima Campobello di Mazara. Circa 3.000 metri quadrati che sono diventati un inferno e che ospitano circa 350 extracomunitari. I Carabinieri ed i Vigili del Fuoco hanno fatto la loro parte fino in fondo ma per l’uomo non c’è stato niente da fare perché l’hanno trovato carbonizzato. Una scena pesante, terribile che rimanda a condizioni di lavoro e soprattutto a condizioni di convivenza sociale che non dovrebbero essere sopportabili in un Paese che si dichiara ed è democratico. Ma è tuttavia accaduto. E quel che è ancora più disarmante e che, con molta probabilità, accadrà ancora, chissà dove. L’intervento dei Carabinieri: https://youtu.be/pApoJGcXaeQ

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