VALDERICE, L’AZZERAMENTO, IL RIMPASTO DI GIUNTA ED I “CAPITOLI” DI STABILE

1 Settembre 2021

Un sassolino dietro l’altro. Togliendoseli tutti, dopo l’azzeramento – rimpasto di giunta e soprattutto dopo le polemiche che si sono aperte dopo le sue scelte. Il sindaco di Valderice Francesco Stabile (nella foto) ha letto, ha riflettuto ed ha poi deciso di passare al contrattacco con una lunga nota stampa che sa di documento politico che si può dividere in capitoli. C’è così una premessa: “La politica e l’impegno civico quotidiano per la nostra comunità sono cose molto serie ed in quanto tali vanno salvaguardati. Ho sempre inteso la politica come servizio e spirito di sacrificio ed è con questi valori che impronto il mio agire quotidiano, chiedendo collaborazione a tutti coloro che condividono un programma politico/amministrativo che s’intende rispettare e portare avanti, nell’interesse della comunità tutta, non facendo della politica un mero strumento per appropriarsi di ruoli, d’identità o peggio ancora, di
poltrone girevoli”. In sintesi: il rimpasto non porta con sé strategie politiche e neanche elettorali. Una nota a margine del rimpasto: “Le dimissioni da consigliere comunale, del nuovo Assessore allo sport e turismo, Anna Maria Mazzara, e la conseguente surroga che a breve avverrà, della prima dei non eletti Giacoma Cammarata, aggiunge un tassello importante al completamento dell’assetto politico amministrativo”. Una nota esplicativa: “La parziale riconfigurazione della Giunta municipale risponde ad almeno due esigenze: la prima, dare nuova linfa e nuova energia all’azione amministrativa, la seconda, dare concreta attuazione all’impegno da me assunto, e unanimemente condiviso dai candidati e dai movimenti che hanno sostenuto la mia candidatura a sindaco. Utilizzando e valorizzando quindi, tutte le risorse umane che hanno contribuito a dare impulso al cambiamento di Valderice, dando inizio ad una nuova stagione politica”. Stabile, dunque, rivendica il cambiamento ed inserisce le sue ultime scelte nel percorso di coerenza che ritiene di avere seguito finora nella sua azione di governo. Da qui, il primo cittadino apre il capitolo giunta. E dice la sua sulle sostituzioni degli assessori Cristina Ferro e Giuseppe Maltese. Afferma di non avere commesso degli errori né di forma, né di sostanza, ed ancora meno di essere venuto meno a patti sottoscritti in precedenza. “Tutto questo – scrive Stabile – non è veritiero in quanto, ho intrapreso il percorso comunicando alla giunta l’avvio della verifica politica e, successivamente, mi sono premurato d’incontrare, in taluni casi più volte, tutti i consiglieri comunali e le rispettive parti politiche. Solo dopo ho comunicato agli assessori l’azzeramento della giunta, rispettando tempi, modalità di dialogo e confronto che appartengono al mio modo di essere e di rappresentare il ruolo istituzionale che ricopro”. Il nuovo gruppo “Elimo Ericino” (Filippo Iovino, Giovanna Agosta, Giuseppe Martinico e Vincenzo Messina) ha invece sostenuto di non essere stato coinvolto e di avere saputo dalla stampa la nomina dei nuovi assessori. L’ex assessore Cristina Ferro ha invece dichiarato che le sue dimissioni da consigliere comunale erano state “garantite” dalla sua permanenza in giunta fino alla fine del mandato amministrativo. Così come l’ex assessore Giuseppe Maltese ha espresso tutto il suo disappunto per le iniziative di Stabile. Il sindaco torna sul punto per essere ancora più chiaro: “Inoltre voglio sottolineare che in primis, gli assessori sono fiduciari del sindaco, e pertanto appare legittimo poter effettuare verifiche sull’andamento dell’azione amministrativa e valutarne le risultanze, che devono sempre corrispondere ad azioni, atti ed obiettivi raggiunti, e non ad un millantare crediti in giro per il paese come qualcuno ha pensato di fare, per accreditarsi agli occhi della gente di una professionalità e di un perbenismo come se ne fosse esclusiva appartenenza. Non consento a nessuno, tantomeno a chi ne è stato parte integrante, di screditare prima, durante e dopo, l’attività dei componenti del mio esecutivo, solo per rivendicazioni personali o ancora per prese di posizione che sanno più di incompatibilità caratteriali che di effettiva volontà nel condividere il lavoro da portare avanti”. C’è poi una postilla per il caso Ferro: “Ricordo, a chi sembra averlo dimenticato, che l’assessore Cristina Ferro mi era stata indicata subito dopo il mio insediamento, dall’onorevole Nino Oddo, che oggi, a suo dire, non ne riconosce più la
vicinanza politica, in quanto la stessa si è allontanata ufficiosamente dal gruppo dei Socialisti, non riconoscendo neppure l’importante incarico ricevuto”. Stabile continua con una mossa politica riferendosi ai socialisti: “Gruppo con il quale intendo continuare a dialogare, così come ho fatto in questi giorni, ritenendolo una componente importante del mio progetto politico, che a suo tempo hanno condiviso in alternativa a chi in questo paese vantava le buone pratiche amministrative”. La bandiera socialista è ancora sventolata in consiglio dal presidente cittadino del partito Vincenzo Messina, consigliere comunale che tuttavia fa parte del gruppo “Elimo Ericino”, che non le ha certo mandate a dire al sindaco sul rimpasto. Stabile va avanti aprendo un altro capitolo, questo meno chiaro, anzi sicuramente confuso, perché fa riferimento alla stampa, ai social ed al loro utilizzo, ma si limita alla critica. Prova a circoscriverla per consentire una sorta d’identikit del suo interlocutore, ma non si spinge a fare il suo nome e cognome e finisce per sparare, indirettamente, nel mucchio: “L’informazione libera e trasparente ha il dovere di distinguere i fatti dalle opinioni: i fatti vanno supportati e documentati con gli atti ufficiali, cosa che evidentemente non sempre avviene. I mezzi d’informazione non possono fungere da bacheca dove ciascuno può pubblicare i suoi sentimenti o i suoi risentimenti, e nutrire i social con informazioni inverosimili e prive di fondamento: chi parla di onestà intellettuale, meritocrazia, valore aggiunto, competenza, dovrebbe farlo con cognizione di causa, conoscendo nei dettagli fatti e persone senza screditare, in maniera celata, gli altri componenti di un gruppo di lavoro, ad esclusivo vantaggio solo di alcuni”. Torna invece a fare nomi e cognomi quando si occupa delle critiche del Partito Democratico: “Altra affermazione diabolica e priva di fondamento è stata quella del segretario reggente del Pd di Valderice, Sabrina Cucciardi, o di qualche suo regista, che avendo la memoria labile dimentica e dimenticano in fretta la storia di questo paese. Non ci troviamo nel bel mezzo di un film, solo perché sono cambiati due assessori, piuttosto ricordo alla signora Cucciardi che il sindaco, che lei sosteneva, ne ha cambiati nel suo quinquennio quasi una dozzina, alcuni rimasti in carica per circa un mese, fantasmi sconosciuti alla comunità valdericina e, in talune occasioni, anche ai dipendenti e ai dirigenti comunali di riferimento”. Ed ancora: “<<Ad animare le brutte pagine della politica valdericina…>>, a loro tempo, ci hanno pensato altri personaggi del Partito Democratico, mortificando sì, in quella occasione, la compagine dei socialisti, sfruttandone il consenso elettorale senza mai riconoscergli ruoli nell’esecutivo che invece gli erano stati promessi. Affermo convintamente che ho compiuto delle scelte sempre a beneficio della comunità valdericina, mettendo al primo posto gli interessi reali del paese e della collettività, senza cedere a ricatti o a strattonamenti per la giacca da chiunque esso sia”. Stabile torna ad occuparsi direttamente del neo gruppo “Elimo Ericino” per una nuova smentita: “Intendo sottolineare che da alcuni gruppi consiliari, con i quali ho dialogato fin da subito, non ho
ricevuto indicazioni per la scelta della componente di governo, tra cui il gruppo Elimo Ericino, da altri gruppi invece solo dei suggerimenti, alcuni dei quali non unanimemente condivisi; piuttosto ho rilevato la piena fiducia nell’esclusivo interesse di raggiungere insieme gli obiettivi importanti volti al cambiamento di Valderice. Questo però non preclude la mia intenzione ad un confronto più incisivo nel prossimo futuro, attraverso un dialogo chiaro e preciso, cercando di comprendere le volontà in modo più trasparente e non in modo ombroso e poco definito”.

 

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