TRAPANI, CASO EUROPEADE. TRANCHIDA: “ECCO PERCHE’ DICO NO ALL’EDIZIONE 2023”

21 Agosto 2021

Al netto della polemica politica con i suoi critici, accomunati dall’accusa di essere “pseudo commentatori politici, e definiti “principi del foro, dame dell’Ars, comparse consiliari e macchiette comico-locali”, al netto delle motivazioni che li avrebbero mossi, “invidie e fini strumentali”, ed al netto della spiegazione di cos’è “Europeade” e di quali sono gli obblighi di chi si assume la responsabilità di ospitarla e di co-gestirla, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida torna a giustificare ed a chiarire il suo passo indietro rispetto all”edizione 2023 di quella che indica come “il più grande evento folkloristico europeo che soggiace a regole e protocolli ben precisi e ad una organizzazione che non può lasciare nulla al caso”. Il primo cittadino si affida ad una premessa prima di entrare nel merito: “Sulla scorta di precedenti edizioni l’evento parte da una base costi non inferiori a 1,5 milioni di euro, oltre a tutta la logistica organizzativa e strumentale locale. A tutto questo si sommino oggi i nuovi protocolli Covid oltre a quelli sanitari internazionali”. A proposito di fondi, il consiglio comunale, nel novembre del 2019, approvò le variazioni di bilancio aprendo il relativo capitolo per l’evento, ripartito su tre annualità: 20 mila euro per il 2019, 80 mila euro per il 2020 e 890 mila euro per il 2021. In tutto, 990 mila euro. Tranchida nella sua lunga nota “giustificativa” trova anche il modo di compiacersi: “La conquista di Europeade edizione 2021 è stata frutto del lavoro di questa amministrazione comunale e delle garanzie di credibilità e serietà personali”, e di una capacità politica che viene espressa in questo modo: “Scontando peraltro la diffidenza della distanza geo-politica più estesa tra i Paesi europei interessati, in genere del Nord, e la città di Trapani nel profondo Mediterraneo europeo. Distanza anche alimentata – purtroppo non a caso – da pregiudizi persistenti sulle classi politiche siciliane, per arrivare alla macchia mafiosa e criminale, originata da quel grigiore politico ed unto che ha fatto le fortune di certe stagioni politiche”. Vecchio cliché che può essere considerato in “entrata”, quando si subisce, ed in “uscita”, quando si utilizza per consolidare i propri meriti. Tranchida continua, nella sua nota, a mostrare i muscoli: “Ebbene non solo abbiamo dato e dimostrato garanzie e credenziali personali e politiche anche in tale direzione ma pianificati financo collegamenti possibili e comodi – esempio quelli navali da Genova e non solo – e più difficilmente non abbiamo sottaciuto che via terra era comunque possibile, seppur faticosa per i vari gruppi, l’attraversata in pullman dell’intero stivale oltre che di mezza Europa. Ebbene rispetto a tanto la credibilità politica ed istituzionale di questa amministrazione comunale, grazie anche al supporto del Prefetto Ricciardi, in periodo ante Covid aveva offerto peraltro garanzie di pianificazione esecutiva, il tutto insieme ai vertici di Protezione Civile Nazionale, che avrebbe garantito financo la copertura della logistica per l’accomodation nella città di Trapani e nella vicina Erice, coinvolto l’Esercito Italiano per il necessario supporto ospitalità, l’Istituto Alberghiero quale primo supporto nella preparazione dei pasti, l’Autorità di Sistema Portuale per l’ospitalità in banchina con compagnie di navigazione ed anche sponsor. Abbiamo fatto non a caso con i vertici nazionali di Protezione Civile sopralluoghi su sopralluoghi non trascurando nulla. Insomma avevamo messo su una macchina organizzativa inter istituzionale con il professionale supporto nazionale di Protezione Civile, riconosciuta ed autorevole anche in Europa”. Tranchida prosegue facendo il punto sulla Regione che non ha mai confermato il suo contributo finanziario e sui Comuni coinvolti – ha la necessità di rispondere alle perplessità del sindaco di Valderice Francesco Stabile -, che avrebbero avuto un ruolo marginale e soprattutto non avrebbero pagato pegno in caso di un eventuale contenzioso con gli organizzatori di “Europeade”. Il sindaco ricorda infatti “la sottoscrizione unilaterale del contratto con oneri e sanzioni nel rispetto del tribunale belga a cui si rimandava per eventuali contenziosi”. Tutto ciò premesso, l’amministratore di Palazzo d’Alì comincia ad uscire allo scoperto indicando le questioni che l’hanno portato a desistere. La prima: “La candidatura 2021, com’è noto, di fatto viene automaticamente rinviata a causa dello scoppiare del Covid nei primi del 2020. Poi la decisione unilaterale, qualche mese fa, del comitato europeo di Europeade di optare con l’edizione Klaipeda nel 2022 e lasciare a Trapani il 2023”. Il sindaco la considera una scelta unilaterale ma si tratta soltanto di un percorso logico. La città lituana doveva essere la sede di “Europeade 2020”, saltata per il Covid. Niente da fare sempre per lo stesso motivo per il 2021 è evidente che a “scalare”, tocca prima a Klaipeda e poi a Trapani. In caso contrario ci sarebbe stata una penalizzazione della città della Lituania che, nota a margine, non è esente da Covid e nonostante tutto ha avviato la macchina organizzativa per l’anno prossimo. La seconda questione, più per così dire logistica: “Non ci sono le condizioni minime per avere garantito il supporto nazionale, fondamentale!, di Protezione Civile, ed a cascata dell’Esercito e dunque del sistema statale – unico serio e credibile interlocutore in questa nostra avventura -, ancora alle prese con le code, speriamo, della pandemia Covid 19, ne è possibile richiedere investimenti alle compagnie di navigazione/Autorità Portuale che scontano evidenti ragioni di difficoltà sempre a causa della recessione pandemica”. Tranchida fa perno sul supporto nazionale che non sarebbe nelle condizioni di garantire tutto quel che c’è da garantire per l’evento. Avrà sicuramente avuto una interlocuzione istituzionale e sicuramente ci saranno delle comunicazioni ufficiali, le cosiddette “pezze d’appoggio” per poter fare questa affermazione. Il sindaco, dopo avere ripetutamente polemizzato con la Regione, aggiunge un altro tassello che si presenta come la terza questione aperta che ha portato al fallimento del progetto: “Si aggiunga poi che la preparazione – pianificazione materiale presuppone almeno 6 mesi di task force sul campo – protocolli , autorizzazioni , verifiche , ed altro, oltre alla variabile COVID – e che tale periodo coincide nella fase elettorale per il rinnovo ordinario della guida amministrativa della città e dunque in una fase condizionata da supplemento d’impegni che non consentirebbe una guida sicura e pronta a 360 gradi. Rispetto a tanto, il comitato europeo sollecita a 24 mesi dall’evento il rinnovo delle condizioni contrattuali”. Tranchida parla di supplemento d’impegni per l’amministrazione in fase elettorale ma non dice però quali. Da qui la chiusura del cerchio: “Ecco perché tale edizione nel 2023 non si può fare assumendo oneri milionari sulle tasche dei cittadini trapanesi rispetto a cotante incertezze e variabili che rischierebbero di avere un ritorno d’immagine negativo e nefasto per il territorio anche dal punto di vista promozionale e turistico”. Il sindaco mette la parola fine alle sue “giustificazioni” con due elementi politici. Entra infatti in casa Udc, divisa tra il coordinatore provinciale ed assessore Fabio Bongiovanni – chiaramente in linea con le scelte del primo cittadino – e l’onorevole Eleonora Lo Curto e la consigliera Anna Garuccio che hanno criticato aspramente il passo indietro del Comune: “Spero proprio che le prossime elezioni regionali possano aiutare anche questa forza politica a fare un po’ di chiarezza al proprio interno ed a mandare in pensione anticipata, non proprio meritata, esponenti imbarazzanti”. Infine guarda al futuro. Se nella nota d’annuncio del flop Europeade in tanti avevano letto tra le righe una sua prossima candidatura alle Regionali con la nota di risposta alle critiche Tranchida sembra virare decisamente verso il Palazzo comunale: “Dal canto nostro continueremo a privilegiare gli interessi dei trapanesi e di quanti operatori economici del comparto turistico e dei servizi hanno già avuto modo di apprezzare riscontrando i benefici effetti di ritorno dalla strategia ed azioni di promozione della destinazione Trapani West Sicily che ci ricandidiamo a guidare”.

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