REGIONE, L’ORDINANZA ANTI-COVID DEL PRESIDENTE. MUSUMECI MOSTRA I MUSCOLI

14 Agosto 2021

La nota della Regione che annuncia l’ordinanza dal sapore liberticida del Presidente della Regione Nello Musumeci si apre così: “Ricognizione della popolazione non vaccinata, sedi fisse di vaccinazione nei Comuni con meno del 60 per cento di vaccinati, obbligo di uso della mascherina all’aperto se in luoghi affollati, divieto di accesso negli uffici pubblici se privi di green pass. E, ancora, obbligo di tampone per partecipare a cerimonie se non si è completato il ciclo vaccinale e tampone obbligatorio anche per chi arriva dagli Usa”. Quello che si presenta come una sorta di “bollettino di guerra” entra nel merito delle restrizioni e delle limitazioni. Nel dettaglio. 1) Censimento della popolazione non vaccinata: “In particolare, le Asp dovranno fornire ai medici di base ed ai pediatri gli elenchi dei propri assistiti non ancora vaccinati affinché i sanitari possano invitarli, singolarmente, ad effettuare la vaccinazione”. Che, almeno fino a questo momento, salvo ulteriori colpi alla civiltà giuridica di questo Paese e di questa regione continuano a non essere obbligatori. C’è una sorta di aria da “rastrellamento culturale”, con la presenza di una nuova figura sociale, un nuovo tipo di “diverso”. Ma la legge conferma ancora che non è così. 2) Punti vaccinali fissi nei Comuni: “Quotidianamente, le Asp diffondono il numero dei vaccinati per ogni singolo Comune, invitando i sindaci a promuovere campagne di vaccinazione decentrata. Dal 16 agosto, infatti, in tutti i Comuni nei quali la percentuale di vaccinati è inferiore al 60% le Asp istituiranno una sede fissa di vaccinazione che sarà operativa fino al raggiungimento del target del 70% di vaccinati tra i residenti”. Muscoli mostrati forse inutilmente, perché i sindaci hanno fatto finora la loro parte e perché i dati sono a disposizione da tempo. 3) Tamponi e Green Pass: “Il costo del tampone molecolare per il contestuale rilascio del Green Pass è sempre a carico del richiedente. Così come i tamponi rapidi nei drive in per i soggetti non vaccinati”. Tampone a pagamento tanto per essere coerenti con la non obbligatorietà del vaccino. Vale da Bolzano a Trapani, ma il Presidente Musumeci ha voluto mettere il suo sigillo su quella che rischia di essere una discriminazione a tutti gli effetti. Si abbia il coraggio, a livello nazionale, di rendere il vaccino obbligatorio per evitare fughe in avanti di questo tipo. 4) Uso della mascherina: “Obbligo di portare la mascherina sempre con sé e d’indossarla anche in tutti i luoghi aperti al pubblico particolarmente affollati”. Ma il via libera al no alla mascherina all’aperto chi l’ha consentito? Non sono stati governanti nazionali e regionali a trovare l’intesa? E che significa luoghi aperti al pubblico particolarmente affollati? Come si stabiliscono? 5) Accesso agli uffici pubblici: “Solamente chi è in possesso del Green Pass può accedere fisicamente agli uffici pubblici. Chi non è vaccinato dovrà utilizzare la modalità telematica”. Qui si sfiora la barbarie giuridica. In base a quali criteri scientifici si vieta un diritto dei cittadini? Se negli uffici c’è il ricevimento per prenotazione qual è il problema? Non è una soluzione anti-Covid. E’ una discriminazione. In punta di diritto c’è da augurarsi che qualcuno porrà il problema perché si sta scivolando verso una deriva istituzionale che non annuncia nulla di buono. E non riguarda soltanto questo aspetto che diventa anche ipocrita quando si fa riferimento alla cosiddetta “modalità telematica”. I Comuni sono in grado di affrontare un impegno del genere? No. Lo sa bene anche chi ha firmato l’ordinanza. 6) Cerimonie private: “A compleanni, matrimoni, lauree e feste private si potrà partecipare solo con tampone effettuato nei due giorni precedenti, ad eccezione di chi ha completato il ciclo vaccinale”. 7) Dal 14 al 16 agosto i sindaci provvedono a disporre misure di contenimento quali il divieto di falò in spiaggia e di assembramento, l’obbligo di mascherine nei luoghi turistici particolarmente frequentati”. E’ quello che hanno fatto buona parte dei sindaci prima dell’ordinanza del Presidente. 8) Controlli in porti ed aeroporti: “Obbligo di tampone, nei porti ed aeroporti siciliani anche per chi arriva dagli Usa o vi abbia transitato nei 14 giorni precedenti. Il controllo è già previsto per chi proviene da Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi”. Un’ordinanza che farà – che dovrebbe fare discutere – perché ha buone possibilità di essere intempestiva, perché il “liberi tutti” – lo stesso della scorsa stagione estiva – è stato condizionato da fattori economici e non sanitari ed ora è in corso un aggravamento della situazione che deve ancora sprigionare tutti i suoi effetti. Ma quel che è stato è stato e la fermezza quando i buoi, con ogni probabilità, sono già scappati dalla stalla, appare più come un tentativo di metterci una pezza per evitare d’interrogarsi sulle responsabilità nella gestione della fase di ripresa. Responsabilità politiche ed amministrative. Non si può continuare a giocare con la propaganda e soprattutto a tirare l’elastico che ha ai suoi estremi da un lato la salute pubblica e dall’altro i fattori preminenti e preponderanti dell’economia. Il vaccino è l’unica via da seguire? Bene, i governanti abbiano il coraggio d’imporlo per tutelare la salute di un intero Paese. Devono assumersi questa responsabilità. Non possono continuare a giocare con la cultura giuridica di questo Paese perché si stanno creando danni irreparabili, che oggi riguardano l’emergenza virus domani potrebbero essere legati altri elementi critici. Non si possono determinare cittadini di serie A e di serie B, perché le limitazioni, spesso utili, se nel solco di scelte democratiche, stanno prendendo il verso delle discriminazioni, con un ulteriore errore: quello di fomentare gli “invasati”, chi si nutrono di menzogne e di bugie scientifiche. Il diritto non può essere calpestato perché in una democrazia porta inesorabilmente alla morte civile di una comunità.




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